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Catania, altri due ultrà arrestati ma per rapina a due tifosi del Bari

Di Redazione |

CATANIA – Nel giorno in cui finisce agli arresti Saro Piacenti, il capo storico del gruppo di ultrà del Catania “Irriducibili”, per l’aggressione all’amministratore delegato del club calcistico rossazzurro, altri due noti tifosi etnei finiscono in manette ma per rapina pluriaggravata. Si tratta di Orazio Nicolosi e Salvatore Pedalino, rispettivamente di 32 e 33 anni, che ora si trovano agli arresti domiciliari.

L’arresto è il frutto di una indagine partia dopo una rapina di cui erano state vittime due tifosi ospiti, rispettivamente padre e figlio, poco prima dell’inizio della partita Catania-Bari, disputata lo scorso 27 ottobre allo Stadio Angelo Massimino. I due tifosi baresi si trovavano nella adiacenze dell’impianto  per assistere all’incontro di calcio, quando venivano avvicinati da due giovani a bordo di uno scooter che li affiancavano, intimando loro, con la minaccia di un coltello, di consegnare le due sciarpe del Bari Calcio che le vittime indossavano e ripetendo la frase “ti devo ammazzare, ti devo ammazzare”.

Gli accertamenti della Digos di Catania hanno permesso di trovare riscontri alle dichiarazioni rese dalle vittime e, individuata la targa e il modello del veicolo nonché partendo da alcuni spunti utili quali l’abbigliamento dei rapinatori e la descrizione delle loro fattezze fisiche, di identificare gli autori del reato.

La rapina è stata compiuta tra l’altro nelle vicinanze dello stadio sebbene sia Nicolosi e sia Pedalino siano destinatari di Daspo, ovvero il divieto di assistere a manifestazioni sportive.

Come Piacenti, anche Orazio Nicolosi è leader di un gruppo ultras della Curva Sud, la storica “Falange d’Assalto”: più volte sottoposto a Daspo, anche per le sue scorribande durante le trasferte, da ultimo è stato si segnalato per lancio di materiale pericoloso il 27 agosto del 2016, in occasione dell’agguato ai danni del pullman dei tifosi della Juve Stabia all’altezza della rotatoria di San Nullo. Pedalino ha invece il Daspo perché il13 febbraio 2016 lanciò materiale pericoloso in occasione dell’incontro di calcio Catania-Lecce.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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