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L’inchiesta sui falsi invalidi partita da un marito tradito: «Mia moglie non è cieca»

Di Redazione |

PALERMO – L’ennesima indagine nel palermitano che ha permesso di scoprire diversi falsi invalidi che percepivano pensioni e accompagnamento senza avere diritto scaturisce dalla denuncia di un marito tradito e abbandonato. E’ lui, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Piergiorgio Morosini, che dopo la separazione dalla moglie va in commissariato a Partinico e rivela che la moglie non è cieca e non ha difficoltà motorie pur percependo una pensione d’invalidità e l’accompagnamento senza averne diritto. L’uomo consegna agli investigatori tutti i documenti necessari per risalire alla truffa compreso il certificato del medico trasmesso all’Inps dove venivano elencate sindromi, insufficienza venose e problemi alla vista inesistenti.

La guardia di finanza ha sequestrato la pratica di invalidità civile che era stata istruita e trasmessa all’Inps dal secondo arrestato nell’operazione, Filippo Accardo, che gestisce due Caf. Il marito tradito ha raccontato agli investigatori di avere consegnato ad Accardo circa 12 mila euro dopo che la pratica della moglie era stata accolta. Anche il secondo arrestato, Antonino Randazzo, che aveva fatto da tramite con Accardo, dopo l’accoglimento dell’istanza si presentò dai due coniugi per chiedere il voto visto che si candidava a consigliere comunale a Terrasini nelle elezioni del 2016.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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