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Svaligiarono case di vacanza a Marina di Ragusa: arrestati 3 scordiensi

Di Redazione |

RAGUSA – I carabinieri della compagnia di Ragusa, dopo lunghe e attente indagini, hanno arrestato tre scordiesi che nel dicembre del 2017 svaligiarono sei  appartamenti del villaggio “Punta di Mola” a Marina di Ragusa, abitazioni utilizzate soprattutto come case di villeggiatura in estate e pertanto disabitate durante il periodo invernale, tra l’altro spesso prive di particolari ostacoli fissi o impianti d’allarme.

L’ordinanza di custodia cautelare riguarda C.A, 33enne, D.S.S., 38enne, e F.S.J., 27enne, tutti di Scordia (Catania): i carabinieri non hanno fornito i nomi per esteso dei tre topi d’appartamento ma hanno ricostruito minuziosamente le indagini che hanno permesso di arrivare alla loro identificazione.

La notte del 13 dicembre 2017, i tre dopo essersi introdotti nei sei appartamenti a Marina di Ragusa ed aver portato all’esterno delle abitazioni vari elettrodomestici e averli caricati su un furgone, furono visti da una guardia giurata mentre uscivano dal complesso a bordo del loro mezzo. La guardia, insospettita, prese il numero di targa e segnalò la cosa al 112 anche perché in un successivo sopralluogo aveva constatato l’effrazione di porte e finestre di alcuni appartamenti.

Una pattuglia della Sezione Radiomobile del dipendente NOR, che già era in zona, era riuscita ad intercettare quasi subito quel furgone che percorreva la SP 25 e lo aveva fermato. A bordo del mezzo c’erano due catanesi con vari precedenti di polizia, ma il furgone era vuoto. I militari nella circostanza avevano notato all’interno del veicolo solo due orologi da bambino di poco valore di cui avevano scattato delle foto.

Durante il sopralluogo effettuato nella mattina successiva all’interno degli appartamenti i militari della Sezione Operativa del NOR individuavano tracce biologiche e nello specifico sangue ed impronte digitali che venivano inviate al RIS di Messina per gli accertamenti tecnico-scientifici di rito. Nei giorni successivi una delle vittime dei furti riconosceva i due orologi da bambino come propri, pertanto, avendo ulteriori elementi per ritenere che i due occupanti del furgone fossero gli autori dei furti a Torre di Mola, la Sezione Operativa avviava delle intercettazioni dal cui esito è emerso il coinvolgimento nei furti anche di un terzo uomo, anche lui  catanese e con numerosi precedenti di polizia, cui venivano attribuite le impronte e le tracce di sangue ritrovate sulla scena del crimine.

Con queste prove, il pm Giulia Bisello ha chiesto le ordinanze di carcerazione emesse dal Gip Ivano Infarinato ed eseguite dai carabinieri:  C.A. e D.S.S. sono finiti agli arresti domiciliari, mentrea F.S.J., attualmente detenuto a Caltangirone per altra causa, il provvedimento è stato notificato in carcere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA