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Mascherine, ormai c’è un “traffico”: maxisequestro della Gdf a Catania

Di Redazione |

CATANIA – Ai tempi del coronavirus le mascherine di protezione pare siano diventate redditizie quasi quanto i traffici illeciti della criminalità, tanto che si susseguono i sequestri di Dpi (dispositivi di protezione personali) illegali. Dopo l’operazione della scorsa settimana, militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, nell’ambito di verifiche delle misure per il contenimento dell’epidemia Coronavirus, ha sequestrato in un negozio di Misterbianco 20.000 mascherine di protezione individuale non sicure. Dai riscontri delle Fiamme gialle è emerso che erano prive della marcatura di qualità Ce.

I prodotti, oltre ad essere di per sé potenzialmente nocivi per la salute della persona, non avevano inoltre le istruzioni in italiano, perché provenienti direttamente dalla Cina, e senza alcuna documentazione contabile e fiscale che ne attestasse la legittima provenienza nonché la conformità alle disposizioni vigenti in materia sanitaria.

Il titolare dell’attività, un cinese, è stato segnalato alla locale Camera di Commercio di Catania per l’irrogazione delle relative sanzioni pecuniarie, che possono arrivare ad un massimo di 200.000 euro. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA