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Messina, corteo funebre per il fratello del boss pentito

Di Redazione |

E’ polemica a Messina per il corteo funebre dedicato a Rosario Sparacio, 70 anni, fratello del boss di Giostra Luigi Sparacio, oggi collaboratore di giustizia. A seguire in feretro venerdì scorso un gruppo di familiari e amici come si vede nella foto pubblicata dal sito MessinaOra.it. La Polizia ha aperto una inchiesta per identificare i presenti. Luigi Sparacio è stato il boss di Cosa nostra messinese fino al 1994, quando decise di costituirsi collaborando poi con la magistratura. Luigi era legato a boss catanese Nitto Santapaola e proprio per conto di Santapaola teneva i rapporti con le ndrine calabresi. Rosario Sparacio aveva alle spalle diverse condanne per estorsione, mentre il figlio Salvatore è stato condannato per associazione mafiosa. A Messina infuria la polemica politica che vede nell’occhio del ciclone il sindaco Cateno De Luca. Ad attaccarlo il suo predecessore Renato Accorinti: «Ma com’è possibile che gli ormai ‘tristemente famosi’ ragazzi della Renault 4 che non hanno alcuna indagine in corso, sono perennemente al centro dei pensieri dei nostri politici che, però, al contempo, sono molto più attenti a non spargere lo stesso fango sui cosiddetti sciatori? Perché si adottano sempre due pesi e due misure? Allo stesso modo, non una parola su questa vicenda gravissima, non un provvedimento, non un controllo, non un annuncio, niente di niente».

Critico anche il presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava: «Mentre in Italia non si celebrano pubblicamente funerali né matrimoni, com’è stato possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il feretro del fratello di un capomafia? Dietro la bara di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c’erano auto, moto, amici. Dal sindaco Cateno De Luca sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto – conclude Fava – stavolta è venuto solo il silenzio».

«Non si perde occasione per denigrare Messina e i messinesi. Ho appreso che l’on. Giulia Grillo, appartenente al M5S e cittadina messinese, ha pubblicato un post nel quale afferma che a Messina ‘la criminalità organizzata è privilegiata anche in periodo di lockdown’, riferendosi al presunto corteo funebre che sabato scorso, con un centinaio di persone a bordo di moto, ha accompagnato il feretro del fratello dell’ex boss Luigi Sparacio. La deputata si chiede anche cosa faccia il sindaco De Luca nel frattempo. Preciso che la notizia è stata immediatamente ripresa da altri deputati regionali e nazionali pentastellati e dall’on. Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia all’Ars». E’ quanto affermato il sindaco di Messina, Cateno De Luca. «I medesimi, piuttosto che attivarsi personalmente per accertare la verità dei fatti, hanno preferito alimentare delle bieche speculazioni politiche che sono state immediatamente riprese dalla stampa. Ho già dato mandato alla polizia di identificare gli autori dei commenti su Facebook al post della Grillo, con i quali si esprimono dichiarazioni gravemente offensive nei miei confronti».

«Se invece di strumentalizzare i fatti per attaccarmi – continua – si fossero accertati, avrebbero scoperto che venerdì scorso, nel primo pomeriggio, Rosario Sparacio, già gravemente malato, è deceduto all’interno della propria abitazione. Constatato il decesso, trascorse le canoniche 24 ore di osservazione, nel pomeriggio di sabato 11 aprile il feretro è stato trasportato dall’abitazione fino al Camposanto in via Catania dove è stato deposto in attesa della tumulazione. Non si è trattato né di un corteo funebre né di una celebrazione religiosa, che sono peraltro vietati dalle disposizioni del DPCM. Dunque, quanto in modo becero è definito ‘corteo funebre con oltre cento personè non è altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA