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Capaci e via D’Amelio, Palermo chiama Italia al balcone per un 23 maggio “diverso”

Di Redazione |

PALERMO – Il 23 maggio del 2020 ricorre il XXVIII anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. A pochi giorni dalla ricorrenza si delineano le iniziative per quello che sarà  un 23 maggio diverso: social, televisivo, senza piazze e cortei, ma con i balconi pieni di lenzuoli bianchi e tante, tantissime persone affacciate a ricordare le vittime delle stragi di mafia che sconvolsore l’estate siciliana del ‘ 92 in un flash-mob promosso da decine di artisti e personalità.

Renzo Arbore, Lino Banfi, Elena Sofia Ricci, Marco D’Amore, Carlo Conti, Ficarra e Picone, i Sansoni, i The Jackal, Luca Argentero, Cristiana Capotondi, Massimo Poggio, Roberto Lipari, Salvo Piparo, esponenti dell’antimafia, i segretari generali di Cisl e Cgil Furlan e Landini e tanti altri hanno raccolto l’invito della Fondazione Falcone e hanno rivolto un appello, veicolato sulle pagine social della Fondazione, a partecipare all’iniziativa intitolata “Palermo Chiama Italia al Balcone”.  

Lenzuoli appesi come accadde, dopo le stragi del 1992, quando i cittadini riempirono di bianco Palermo per gridare no alla mafia, e tutti affacciati alle 18 per ricordare Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.  

Quest’anno, oltre che a loro, la giornata, intitolata “Il Coraggio di Ogni Giorno”, è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, medici, infermieri, cassiere dei supermercati, operai, esponenti delle forze dell’ordine che hanno continuato a lavorare per il Paese. “In questa drammatica emergenza – ha spiegato la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone – si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio dell’Italia in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

Non ci saranno dunque i tradizionali appuntamenti della “Nave della Legalità” che, ogni anno, porta a Palermo da tutta Italia migliaia di studenti, né il convegno nell’aula bunker dell’Ucciardone e i cortei, ma sarà comunque un 23 maggio fitto di appuntamenti.

I canali social della Fondazione Falcone- le pagine Fb e Instagram- e la pagina Fb Palermo Chiama Italia, costruita per l’evento, racconteranno in diretta la giornata: dal flash mob, al progetto Storie di Noi, testi di Beatrice Monroy e Giuseppe Provinzano che ne è anche regista. Un progetto di Babel e della Fondazione Falcone che mette in scena una drammaturgia composta dai ricordi personali di decine di cittadini comuni legati ai 53 giorni che separano le due stragi del 1992. Memorie ordinarie di eventi straordinari che trasmettono e restituiscono emozioni incancellabili.Beatrice Monroy e Giuseppe Provinzano hanno selezionato alcune delle storie che ne compongono il testo e hanno coinvolto interpreti del teatro e del cinema siciliano nella realizzazione di una clip home made.

La Rai, che al ricordo delle stragi del ’92 dedica una programmazione di cinque giorni, il 23 maggio ha previsto poi due trasmissioni su Rai Uno: “Uno Mattina in Famiglia”, in onda dalle 7.45,  e “Italia sì” trasmessa dalle 16.40.

La mattina ci si muoverà tra passato e presente rivivendo virtualmente il viaggio della Nave della Legalità con la voce narrante del professor Nando Dalla Chiesa. Quest’anno, peraltro, la Nave Splendid della SNAV, usata tradizionalmente per l’evento, è stata trasformata in ospedale galleggiante per gli ammalati di Covid-19. Nel corso del programma, che prevede un collegamento con la ministra dell’Istruzione Azzolina, verranno raccolte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato negli anni scorsi al viaggio e i racconti di docenti e studenti che, nonostante l’emergenza, in queste settimane hanno proseguito la didattica da remoto. Da Capaci, luogo della strage, alla presenza della professoressa Maria Falcone, di Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, e delle autorità verrà deposta una corona di fiori. Una ampia finestra della trasmissione ospiterà gli interventi del procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho, del capo della Dia Giuseppe Governale, del capo della Polizia Franco Gabielli, del presidente della Camera Roberto Fico e di Ottavio Sferlazza, procuratore di Palmi. Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione “ItaliaSì”, sono previsti interventi istituzionali e di esponenti del mondo dell’antimafia come il giudice Giuseppe Ayala, pm al maxiprocesso e amico di Giovanni Falcone, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’ex capo della direzione nazionale antimafia Piero Grasso e Maria Falcone. Il cuore della trasmissione sarà rappresentato dal racconto dei alcuni dei protagonisti del coraggio di ogni giorno, donne e uomini che hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio nei giorni della pandemia.

Dalla sede del Comune di Palermo, città che da simbolo della mafia è diventata simbolo del riscatto della cittadinanza da Cosa nostra, e del Comune di Milano, straziata dal Covid ma di nuovo in piedi grazie alla reazione dei suoi cittadini, verrà appeso un lenzuolo bianco in ricordo delle vittime e in segno della rinascita del Paese che, come nel ’92, è decisa a rialzarsi.

Alle 12 nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo in cui è stata traslata la salma del giudice Falcone, verrà celebrata una messa. Contingentate per l’emergenza sanitaria le presenze. 

Alle 17.58 sotto l’Albero Falcone, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini e alla sola presenza di esponenti delle forze dell’ordine e dei familiari delle vittime, ci sarà il tradizionale momento del “Silenzio” suonato da un trombettiere della Polizia di Stato. I nomi delle vittime delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio saranno letti quest’anno da persone rappresentative delle categorie che in questi mesi di emergenza hanno garantito al Paese i servizi essenziali.

Alle 18 tutti al balcone in un omaggio corale agli eroi del ’92 e a quelli dei nostri giorni.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA