Notizie Locali


SEZIONI
Catania 20°

Cronaca

Ndrangheta e appalti truccati, arresti e sequestri anche in Sicilia

Di Redazione |

ROMA Un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici per pilotare gli appalti e agevolare le cosche della ‘Ndrangheta. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che sta eseguendo decine di arresti in diverse regioni italiane. L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha preso di mira i profili imprenditoriali dei Piromalli, la cosca che opera nella Piana di Gioia Tauro. I finanzieri stanno eseguendo anche sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni.

I provvedimenti cautelari e i sequestri, nei quali sono impegnati circa 500 finanzieri dei comandi provinciali e dello Scico, sono scattati in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, in Sicilia tra Messina, Palermo, Trapani e Agrigento, in Campania – a Benevento e Avellino -a Milano e Brescia in Lombardia e ad Alessandria, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma. L’operazione, coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e denominata ‘Waterfront’, è l’epilogo delle indagini sull’ ala imprenditoriale dei Piromalli. Dagli accertamenti, infatti, è emersa l’esistenza di un cartello composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati. Sono 11 i funzionari pubblici coinvolti.

I provvedimenti cautelari e i sequestri, nei quali sono impegnati circa 500 finanzieri dei comandi provinciali e dello Scico, sono scattati in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, in Sicilia tra Messina, Palermo, Trapani e Agrigento, in Campania – a Benevento e Avellino -a Milano e Brescia in Lombardia e ad Alessandria, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma.

L’operazione, coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e denominata Waterfront, è l’epilogo delle indagini sull’ ala imprenditoriale dei Piromalli. Dagli accertamenti, infatti, è emersa l’esistenza di un cartello composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati. Sono 11 i funzionari pubblici coinvolti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA