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«Ponte sullo Stretto con il metodo Genova», il rilancio di Musumeci

Di Redazione |

«Il presidente Conte, al di là della sua ostentata buona volontà e del suo ottimismo, deve fare i conti con una maggioranza che è contraddittoria. Ha lanciato l’idea del Ponte ma sa benissimo che metà della sua maggioranza è contraria. Il metodo del Ponte Morandi non può essere un’eccezione, deve diventare una regola non generalizzata».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in merito alla proposta del premier Conte riguardo il Ponte sullo Stretto.

«In Sicilia l’Anas è soltanto un foglio di carta intestata, l’azienda Rfi lavora come una lumaca: qui si parla solo di opere pubbliche ma ancora non è mai stato approvato un progetto esecutivo – ha spiegato il governatore in collegamento con Rai News 24 -. Il Ponte sullo Stretto è una grande, prestigiosa e utile infrastruttura ma gli annunci degli interventi che servirebbero per l’economia sono dei sogni che rimangono sogni. Di fronte a questa realtà come si può pensare che si possa guardare alle parole del presidente del Consiglio senza diffidenza e scetticismo, serve davvero una grande manovra d’urto anticiclica – ha aggiunto Musumeci -. Non chiediamo nuove risorse, chiediamo che si possano spendere quelle che già abbiamo ma se le procedure ci spingono ad aspettare 7-8 anni mi chiedo quanto si possa resistere ancora. Perché il Ponte Morandi si può fare in un anno? Ci vogliono 43 morti ogni anno?», la chiosa finale del governatore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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