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Sicilia, ancora rifiuti e corruzione: quattro arresti a Siracusa

Di Redazione |

PALERMO – Quattro persone sono state arrestate dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Siracusa per sfruttamento di manodopera, indebite percezioni di finanziamenti pubblici e corruzione. Operano tutti nel settore dei rifiuti, nel cui ambito, recentemente, sono stati conclusi altri blitz come “Gold Trash”. I dettagli dell’operazione – che in questo caso è stata convenzionalmente chianata Black Trash – sono stati illustrati durante un incontro dal procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, dall’aggiunto, Fabio Scavone, e dai pubblici ministeri titolari delle indagini, Salvatore Grillo e Tommaso Pagano nella caserma delle Fiamme gialle “A. Lombardi, a Siracusa.

In manette sono finiti tre imprenditori e un dirigente del libero consorzio comunale di Siracusa accusati a vario titolo di illecita intermediazione, sfruttamento del lavoro e truffa aggravata in concorso. Al dirigente pubblico è contestato il reato di corruzione per l’esercizio della funzione. Sono stati rinchiusi nel carcere di contrada Cavadonna Angelo Aloschi, Gianfranco Consiglio, e Salvatore Montagno Grillo, e il dirigente pubblico Domenico Morello.

Secondo l’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Siracusa i tre imprenditori avrebbero dolosamente violato le norme del contratto collettivo di categoria in materia di retribuzione e riposi e le disposizioni di salute sicurezza sul lavoro dei dipendenti beneficiando di un indebito vantaggio e realizzando un risparmio di spesa.

La società Ecomac smaltimenti, che opera nel trattamento e smaltimento rifiuti, avrebbe sottoposto i dipendenti a condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno. I dipendenti sarebbero stati pagati con una tariffa oraria che corrisponde alla metà di quella prevista dai contratti di lavoro. Inoltre la società avrebbe indebitamente ottenuto dalla Regione siciliana un finanziamento a fondo perduto di 800 mila euro per la costruzione ad Augusta di una nuova piattaforma per lo stoccaggio il trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi.

Gli indagati avrebbero però dichiarato falsamente secondo le fiamme gialle di osservare gli obblighi dei contratti nazionali e rispettare le norme sui riposi. Secondo la Guardia Di Finanza la società non avrebbe avuto i requisiti di ammissibilità ai contributi pubblici. Per attivare l’impianto è stata chiesta un’autorizzazione al libero consorzio comunale rilasciata dal dirigente Morello «una volta raccolto l’impegno che i gestori avrebbero remunerato con l’assunzione di due soggetti» da lui segnalati. Disposto il sequestro della somma di 318.620 euro percepite indebitamente in danno della Regione Siciliana. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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