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Ocean Viking, c’è l’ok allo sbarco: i 180 profughi sulla Moby Zazà

Di Fabio Russello |

Dopo dieci giorni in mare con i migranti allo stremo e una situazione a bordo drammatica con sei tentativi di suicidio e scene di panico, la Ocean Viking, nave della ong Sos Mediterranee, ha ricevuto il permesso di dirigersi verso Porto Empedocle. A bordo oggi sono stati effettuati i tamponi sui 180 naufraghi, a occuparsene personale medico dell’Asp di Ragusa e due sanitari dell’Usmaf, non senza polemiche però. A sollevarle l’assessore siciliano alla Salute, Ruggero Razza: «La Regione si è sostituita allo Stato. Non mi pare una cosa normale. Qualcuno a Roma però dovrebbe iniziare a chiedersi perché in Sicilia l’Usmaf non ha personale per adempiere ai suoi compiti istituzionali. E fare qualcosa. Subito».

A Porto Empedocle (Ag) la Ocean Viking dovrebbe arrivare domani alle 8 e restare in rada: il trasbordo dei 180 migranti sulla nave-quarantena Moby Zaza, acquisiti gli esiti dei tamponi, dovrebbe avvenire sempre in rada, ad occuparsene sarà la Guardia costiera. Su tutte le furie il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina del M5s. «Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, non capisco perché Porto Empedocle (Ag) sia l’unico porto sicuro di tutta Italia tanto da poter far scendere tutte le ong operati in zone Sar; tutto questo crea un gravissimo danno d’immagine alla nostra comunità, con forti ripercussioni economiche. Si è optato per fare della Moby Zaza il rifugio delle navi delle ong». E avverte: «Ogni persona che arriva potrebbe essere portatore di contagio».

Il «caso» esplode il 25 giugno, quando l’equipaggio della Ocean Viking avvista un barchino in legno in difficoltà a largo di Lampedusa: al termine delle operazioni di soccorso, 51 persone vengono tratte in salvo. Un’ora dopo la nave intercetta un’altra barca, a 40 miglia a sud dell’isola delle Pelagie, salvando altre 67 persone e quattro giorni dopo, il 30 giugno, vengono recuperati altri 63 migranti che erano su due barche alla deriva in zona Sar maltese. In totale 180 persone tra cui 25 minori – 17 dei quali non accompagnati – e due donne, una delle quali incinta di cinque mesi. Il 29 giugno, c’è stata un’evacuazione medica di un migrante: un uomo portato a terra da una motovedetta della Guardia Costiera italiana.

Intanto via Twitter, Mediterranea Saving Humans lancia un nuovo allarme: le condizioni a bordo del mercantile Talia con 52 migranti a bordo in acque internazionali maltesi, «sono “estremamente precarie, la nave è usata per il trasporto animale e non è adeguata per ospitare persone a bordo». Malta per farli sbarcare attende le garanzie di ricollocazione da parte dell’Unione Europea. Il caso della Talia ha fatto il giro dei social per la foto che vede un marinaio portare in braccio uno scheletrito migrante talmente debilitato che non riusciva da solo a scendere una scaletta del mercantile. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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