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Migranti a Porto Empedocle, il sindaco Carmina (M5S): «A Roma ci sono i radical chic»

Di Redazione |

PORTO EMPEDOCLE Acque agitate nel sud della Sicilia sull’arrivo di migranti e sui casi di migranti positivi al Covid-19. Centro dell’attività Porto Empedocle approdo dell’Agrigentino dove la nave-quarantena Moby Zazà è tornata ad ancorarsi in banchina per il trasbordo dei 169 migranti che hanno ultimato il periodo di sorveglianza sanitaria per il Coronavirus.

Sul traghetto resteranno 42 persone: trenta di loro sono risultate positive al Covid-19 e sono sul ponte numero 7, la cosiddetta «zona rossa» della nave. I 169 sbarcati saranno trasferiti in Calabria, in centri di accoglienza di Crotone. Dopo che le operazioni di sanificazione del Moby Zazà saranno completate, sulla nave saranno trasbordate altre 180 persone soccorse in mare dalla Ocean Viking, che è già al largo di Porto Empedocle, ma che ufficialmente, informa la ong Sos Mediterranee, «non ha avuto istruzioni su come e quando avverrà lo sbarco».

La nave, per ordine della Capitaneria di porto, resta dunque ferma davanti al porto. Si attendono gli esiti dei tamponi fatti ieri ai migranti a bordo. Il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina del M5s, contesta la scelta della sua città come sede unica di sbarchi: «non possiamo essere l’unica città italiana a sopportare il peso dei trasferimenti in una situazione d’emergenza sanitaria come quella attuale». E chiede di «spostare la nave-quarantena a Pozzallo, nel Ragusano, prima rotta delle Ong». «Porto Empedocle è Covid free – ricorda Ida Carmina – tutto quello che noi subiamo è qualcosa di indotto da scelte che non dipendono da noi. Devono finirla, quelli che stanno a Roma, con questo atteggiamento radical chic e prima di parlare vengano ad acclarare e a capire quali sono i problemi».

Matteo Salvini interviene sulla vicenda Ocean Viking sostenendo che «se ci fossi stato io al governo mi avrebbero sicuramente mandato a processo», ma, sostiene, «purtroppo oggi l’Italia, con questo governo, torna ad essere il campo profughi d’Europa, ha calato le braghe, è’ tornato ad essere complice dei criminali, dei trafficanti di esseri umani». L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, conferma la linea del governo Musumeci: «Sarò chiaro ancora una volta – conferma – nessuno può scendere se non dopo l’esito del tampone, se ne facciano una ragione quelli della Ong: la salute, dei nostri concittadini e dei migranti, viene prima di tutto».

E’ ancora in acque territoriali maltesi la nave Talia. mercantile libanese utilizzato per il trasporto di animali, con 58 migranti a bordo. Il suo caso ha fatto il giro dei social per la foto che vede un marinaio portare in braccio uno scheletrito migrante talmente debilitato che non riusciva da solo a scendere una scaletta del mercantile. Un’immagine che è stata associata alla Pietà di Michelangelo.

«Viene punita solo per aver fatto la cosa giusta e aver rispettato la legge del mare», commenta Marta Sarralde, capo missione #SeaWatch per le operazioni aeree. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA