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Tratta di uomini, droga e prostitute: colpo alla mafia nigeriana, arresti a Catania

Di Redazione |

ROMA  – Operazione della Polizia tra il centro Italia e la Sicilia. Quarantasette fermi per associazione mafiosa, tratta di esseri umani droga e sfruttamento della prostituzione. L’associazione denominata “Supreme Eiye Confraternity (SEC)” o “EIYE”, era radicata in Nigeria, ma diffusa in molti Stati europei ed extraeuropei ed era equiparata per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali.

L’operazione dei poliziotti della squadra mobile di Teramo, in collaborazione con quella di Ancona hanno accertato che le persone fermate sono organiche alla cellula locale (Nest) denominata “Pesha”, che ha una competenza geografica e territoriale dalla zona costiera della provincia di Teramo fino ad Ancona. Ma non solo. Decine i fermi anche  nella provincia di Catania, per lesioni, riciclaggio e illecita intermediazione finanziaria. 

Le indagini hanno permesso di accertare che la cellula territoriale degli “Eiye”, così come l’associazione mafiosa di cui costituisce una costola, si caratterizza per la segretezza del vincolo associativo, la ritualità dell’affiliazione, l’adozione di linguaggio e simbologia rigorosi, la violenza delle azioni.

L’ingresso nell’associazione era subordinato ad un rito di affiliazione, così come quello scoperto a Catania lo scorso anno, che avveniva alla presenza del vertice e di altri membri del gruppo e nel corso del quale si alternavano atti di violenza a riti tribali e veniva formulato il giuramento di fedeltà agli Eiye con il quale l’affiliando si impegnava al rispetto delle regole dell’associazione denominate “orientation”. L’ingresso nella confraternita prevedeva l’obbligo alla partecipazione, mediante il pagamento di una sorta di “tassa di iscrizione”, al finanziamento della confraternita verso la quale gli associati sono a disposizione tendenzialmente “per la vita”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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