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Depurazione, il commissario all’Ecomafie: «Sicilia disastro, ma ci stiamo lavorando»

Di Redazione |

PALERMO – E’ la Sicilia la regione che in Italia detiene il primato per maggior numero di centri abitati irregolari – il 73% degli agglomerati sopra i duemila abitanti – nella depurazione delle acque reflue. E’ quanto emerso durante l’audizione di oggi in Commissione Ecomafie del nuovo commissario straordinario unico per la Depurazione Maurizio Giugni che, succedendo a Enrico Rolle, si occuperà di adeguare alle direttive europee i sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati ancora non conformi.

«Uno dei punti più critici nella gestione del SII – ha spiegato Giugni – è l’assenza o incapacità degli enti gestori che non sono in grado di garantire un’adeguata organizzazione del servizio». A sottolineare il grande lavoro che il neo commissario, soprattutto in Sicilia, è stata la deputata Caterina Licatini (M5S) che aveva sollecitato la Commissione d’inchiesta a concentrare l’attenzione sul problema della depurazione delle acque reflue nella regione.

«Nel contesto italiano, già sottoposto a quattro procedure di infrazione europee – afferma – la Sicilia detiene il triste primato del maggior numero di centri abitati irregolari, ovvero il 73% degli agglomerati sopra i 2000 abitanti, incidendo così per oltre il 50% sul totale delle infrazioni a livello nazionale».

Altro problema, collaterale ma non secondario, «è quello delle facili concessioni edilizie rilasciate da molti Comuni nonostante i loro sistemi di trattamento delle acque non siano conformi a quanto previsto dalla legge o siano addirittura inesistenti -aggiunge Licatini – Per questo ho depositato una proposta di legge di modifica al Testo Unico per l’edilizia, proponendo che le concessioni rilasciate dai comuni debbano necessariamente essere subordinate al rispetto delle disposizioni ambientali previste dal Testo Unico ambientale. Abbiamo già ottenuto una riduzione delle sanzioni da 30 milioni a 23, ma è necessario uno sforzo comune per superare le infrazioni europee. A tale riguardo, confido che l’accordo appena firmato tra l’Anci Sicilia e il commissario unico produca interventi celeri ed efficaci affinché la Sicilia possa uscire da questa condizione di irregolarità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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