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Migranti: Libia, Malta a Francia si rifiutano di soccorrere gommone in avaria, interviene l’Italia

Di Redazione |

ROMA – La Guardia Costiera italiana ha coordinato il soccorso di un gommone semiaffondato con 84 persone a bordo in area sar di responsabilità libica. I migranti sono stati recuperati dalla nave Asso 19, in servizio presso le piattaforme Eni ed ora è diretta a Lampedusa. La decisione, spiega la Guardia costiera, è stata presa perché né la Libia, né Malta, né un’imbarcazione in servizio presso le piattaforme francesi della Total, avevano accettato di intervenire.

 Nel pomeriggio di ieri, ricostruisce la Guardia costiera, un velivolo Frontex ha avvistato un gommone con decine di migranti a bordo, in area Sar di responsabilità libica, privo di motore e semiaffondato, a causa di un tubolare sgonfio. Dopo essere stata informata dell’avvistamento, l’autorità libica responsabile per le attività di ricerca e soccorso in mare, non ha assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso per indisponibilità di mezzi navali.

La Centrale operativa della Guardia Costiera italiana – puntualizza – pur non essendo il primo Stato ad aver ricevuto la notizia dell’avvistamento del gommone semiaffondato, né responsabile dell’area Sar in cui si trovava, né dell’area Sar adiacente (che risulta essere Malta), vista la gravità della situazione, si è attivata chiedendo alle unità mercantili presenti nella zona di dirigere verso il gommone in difficoltà.Tra queste, la più vicina era la Vos Aphrodite, battente bandiera Gibilterra, distante 9 miglia nautiche dal gommone, in servizio alla piattaforma petrolifera francese Total. L’unità, prosegue la Guardia costiera, nonostante le informazioni ricevute, ha rifiutato di dirigersi verso la posizione indicata per fare il soccorso.

Il Centro marittimo italiano ha quindi informato lo Stato di bandiera, non ricevendo però risposta. Della presenza del gommone in fase di affondamento nei pressi della piattaforma petrolifera francese Total e del mancato intervento di soccorso della Via Aphrodite é stato allora informato il Centro di coordinamento di Soccorso francese, che ha risposto all’Mrcc italiano che nessuna nave di bandiera francese era coinvolta e che l’area Sar dell’evento era di competenza libica.

La Guardia Costiera italiana, «persistendo il silenzio sia delle autorità maltesi che di quelle di Gibilterra», ha assunto allora il coordinamento del soccorso, inviando l’unità navale Asso 29, battente bandiera italiana in servizio alle piattaforme Eni.Alle 4.10 sono iniziate le operazioni di imbarco delle 84 persone presenti sul gommone, ormai quasi affondato, tra cui 6 donne e 2 bambini, conclusesi alle 4.35. Attualmente, l’unità Asso 29 è in navigazione in direzione Lampedusa. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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