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Mineo, gli ex lavoratori del Cara: «Riapriamolo, costa meno delle navi»

Di Redazione |

«Di fronte ad una nuova emergenza umanitaria si cercano soluzioni, spesso anche assai improbabili, quando invece la soluzione è già pronta. Per accogliere i migranti esiste già il Cara di Mineo: basta solo riattivarlo! Ed oltre alla struttura c’è un patrimonio immateriale fatto di professionalità e competenze, espresso da centinaia di ex dipendenti, operatori sociali e professionisti dell’accoglienza».

Lo hanno affermato i 59 ex dipendenti del Centro accoglienza richiedenti asilo del Catanese in una lettera aperta al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. «Al Governo italiano – scrivono nella missiva – costa di più noleggiare le navi che riaffittare la struttura di contrada Cucinella. Riaprire il Cara di Mineo farebbe risparmiare lo Stato e poi restituirebbe un’occupazione a diverse centinaia di lavoratori, come coloro che scrivono, espulsi dal mercato del lavoro non perché inutili, ma solo perché alla politica serviva presentare uno “scalpo”. Si è costruito consenso mediatico togliendo il lavoro alle persone! Oggi – conclude la lettera aperta – con un adeguato dispiegamento delle forze dell’ordine e dell’Esercito, si può organizzare l’accoglienza dei migranti in quarantena presso il Cara di Mineo, garantendo sicurezza sia ai lavoratori che a tutti i cittadini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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