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Il pianto della madre di Evan: «Sono stata plagiata dal mio compagno»

Di Francesco Nania |

Ragusa. «Chiedo giustizia per mio figlio. Sono stata plagiata dal mio compagno e solo ora me ne sono resa conto». Così Letizia Spatola – la madre del piccolo Evan, morto lunedì a causa delle lesioni subite in varie parti del corpicino – accusata, al pari del suo convivente Salvatore Blanco, di omicidio e di maltrattamenti, nel corso del lungo e drammatico interrogatorio al cospetto del gip del tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà. Che evidentemente non ha creduto né alla donna né al suo compagno, decidendo in serata per la convalida del fermo.

Spatola ha rigettato ogni addebito affermando a più riprese di non avere mai maltrattato il bimbo e che se a farlo fosse stato stato il convivente, ciò sarebbe avvenuto in sua assenza. Relativamente al giorno della tragedia, la donna ha riferito di avere lasciato il figlioletto di 21 mesi in custodia al convivente, Salvatore Blanco, il quale le ha detto che il piccolo era caduto dalla culla nel corso della notte: sulle prime le sue condizioni non destavano alcuna preoccupazione e soltanto nella tarda mattinata, quando il bimbo ha perso conoscenza e accusava rigurgiti, la madre è corsa in farmacia per procurarsi alcuni medicinali. La situazione è poi precipitata ed è stato necessario chiamare l’ambulanza per trasportare il piccolo in ospedale: troppo tardi per essere strappato alla morte. «Ho avuto qualche sospetto – ha detto Letizia Spatola – quando il mio compagno dapprima mi ha detto che il bimbo fosse caduto dal letto e poi che avesse battuto la testa contro lo spigolo della porta».

Anche Salvatore Blanco ha rigettato ogni addebito. «Io non ho mai toccato il bambino – ha riferito al giudice – anzi, fra noi due c’era un rapporto speciale e qualche volta dormivamo insieme». Ha parlato di Evan come di un bimbo vivace, aggiungendo che a maggio aveva subito una lesione al femore cadendo accidentalmente dal seggiolino in cucina.

I legali della difesa, avvocati Natale Di Stefano e Anna Maria Campisi, hanno chiesto la non convalida del fermo a cui sono stati sottoposti entrambi gli indagati. La Procura, invece, ha insistito per l’applicazione della misura cautelare. In serata la convalida del fermo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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