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Scuola, oggi si riapre con i recuperi dei “rimandati”: primo test post lockdown

Di Pierangela Cannone |

Gli istituti di istruzione superiore, da oggi, riaprono i battenti, ma ci si dovrà armare di… autocertificazione.  Per due settimane, a turni esigui e a rotazione, dirigenza, docenti e personale Ata accoglieranno gli studenti per il recupero delle insufficienze in pagella, così come disposto dal ministero dell’Istruzione, che sebbene abbia condonato debiti e bocciature, cancellando il rischio di dovere ripetere l’anno, non è intervenuto di certo nelle insufficienze, che sono rimaste.

E si riparte da queste, che rappresentano un primo banco di prova, in attesa che suoni la campanella di inizio anno scolastico. Dunque, precedenza agli studenti che adesso devono mettersi in pari con le conoscenze necessarie per accedere alla classe superiore, i cosiddetti “rimandati a settembre”.

«Le sedute di recupero – spiega la dirigente scolastica del liceo scientifico “Galileo Galilei”, Gabriella Chisari – si svolgeranno secondo le modalità rodate in occasione degli esami di maturità. E, quindi, i percorsi di ingresso e uscita dal plesso saranno differenziati, vige l’obbligo di indossare la mascherina e di utilizzo del gel igienizzante, con sanificazione costante di cattedra e banco per ciascun cambio docente. Il recupero interessa, però, pochissimi alunni e riguarderà un massimo di tre alunni per classe, che si presenteranno in giorni e orari diversi. Così per due settimane».

Sarà un banco di prova «in vista del nuovo anno scolastico – prosegue la dirigente – che si presagisce abbastanza complesso. Al momento, siamo impegnati nella predisposizione in aula dei banchi singoli e doppi di cui disponiamo, in pieno rispetto delle normative anti-Covid. Non abbiamo né organico aggiuntivo né nuovi spazi a disposizione… credo che la strada da perseguire sia questa».

Un fattore di certezza, però, è l’autocertificazione di cui dovranno essere muniti alunni, docenti e personale amministrativo. Una presa di responsabilità da parte del cittadino, che attesta di non essere stato contagiato dal virus né di essere entrato in contatto con soggetti positivi. «I genitori dovranno misurare la temperatura – conclude Chisari – ai figli prima di recarsi in aula. È una prassi dovuta e noi dobbiamo fidarci. Chiediamo, quindi, ai genitori la responsabilità e l’impegno a collaborarci. Andiamo avanti per step». Oggi il recupero, domani il rientro. E siamo solo ai giri di prova.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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