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Il dossier di Sicindustria che mette sotto accusa la burocrazia della Regione

Di Redazione |

Oltre 900 progetti sono bloccati all’Assessorato regionale Ambiente e territorio per più di due miliardi di investimenti. Si va dal pannello fotovoltaico alla fungaia, a qualsiasi impianto di natura industriale oltre a numerose opere pubbliche.

Un dossier elaborato da Sicindustria e reso noto dal Sole 24 Ore snocciola il lungo elenco di mancate occasioni produttive e occupazionali. C’è la richiesta bloccata perché l’emissione di polveri potrebbe «comportare alterazioni respiratorie a carico dei lepidotteri”; ma anche la richiesta di proroga della coltivazione di una cava di pietra respinta perché manca l’area per il deposito degli scarti nonostante quel tipo di attività, come indicato nello studio di incidenza, non produca scarti perché la materia prima viene totalmente utilizzata. In altri casi, invece, viene richiesto un piano di monitoraggio ante-operam nonostante la cava esista già da decenni e la richiesta è relativa a un progetto di rinnovo per il completamento di un piano di coltivazione originariamente approvato. Sono una trentina i progetti sono fermi alla Commissione tecnica specialistica dell’assessorato regionale all’Ambiente e territorio della Regione.

Sono 140 le pratiche che riguardano le imprese del settore lapideo e in questo caso, secondo stime, gli investimenti bloccati si aggirano sui 200 milioni: un comparto che fattura 250 milioni l’anno, di cui 141 milioni all’estero, e occupa quasi 10mila persone in circa 500 cave. «In 12 mesi – si difende il vicepresidente della Cts Xavier Santiapichi -abbiamo lavorato circa 360 pratiche, molte delle quali ferme inspiegabilmente da anni in assessorato. Un investimento non può aspettare 10 anni una valutazione, sia essa positiva o negativa». Gli imprenditori hanno chiesto all’assessore Cordaro «al fine di formulare soluzioni urgenti da mettere in campo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA