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Siracusa, il grido d’aiuto di Giovanni «La mia ex è sparita con mio figlio»

Di Redazione |

Dal 7 marzo scorso non ha notizie del figlio di 3 anni e mezzo e della ex moglie. Giovanni Daidone, 49 anni, di Augusta, nel Siracusano, è disperato e due settimane fa è partito per la Spagna, dove secondo le informazioni avute, si sarebbe recata la donna insieme al bimbo. Ma ancora non ha alcuna notizia.

«Non so più cosa fare. Voglio sapere se mio figlio e la mia ex stanno bene. Ho presentato denunce, ho interessato il ministero degli Esteri. Adesso sono in Spagna e tramite un avvocato di Siviglia ho presentato denuncia per sequestro di minore sperando che le autorità spagnole si possano attivare».

Il matrimonio nel 2013, poi nel 2016 la nascita del piccolo ma la donna aveva già «abbandonato il tetto coniugale» spiega Daidone. Arriva la separazione e arrivano i provvedimenti dell’autorità giudiziaria: nel novembre 2019 il presidente del Tribunale di Siracusa dispone l’affidamento ai servizi sociali del Comune di Carlentini, con la collocazione del bimbo nella casa della madre. Ma nel giugno scorso l’ordinanza del giudice Rusconi, anche in seguito alla relazione dei Servizi sociali sul comportamento ostile della donna nei confronti dell’ex marito, dispone che il bimbo vada dal padre, confermando l’affidamento ai Servizi sociali.

«La signora – spiega l’avvocato Domenico La Fauci che ha assistito il marito sin dall’inizio della vicenda – ha avuto spesso delle resistenze a fare vedere il bambino al padre. Inizialmente l’affidamento era congiunto, poi abbiamo chiesto l’affidamento ai servizi sociali e lo abbiamo ottenuto. Quando Daidone ha saputo che la moglie era partita abbiamo presentato una denuncia e abbiamo chiesto la procedura di rientro ai sensi della convenzione dell’Aja. Abbiamo fatto istanza all’autorità spagnola e contattato il ministero degli Esteri. Siamo di fronte ad una sottrazione di minore se non a un sequestro di persona».

La Procura di Siracusa si è attivata sin dalle prime denunce. «Abbiamo attivato tutte le procedure previste in questi casi per la ricerca dei minori con una serie di azioni concrete – spiega il procuratore capo Sabrina Gambino -. Adesso però il tempo sta trascorrendo e stiamo pensando di intensificare le attività».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA