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Augusta, botte e minacce a coppia di gestori di bar che avevano “ritardato” restituzione di un debito

Di Redazione |

Siracusa I carabinieri di Augusta, nel siracusano, con l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale aretuseo, hanno posto fine ad una triste vicenda di vessazioni e violenza derivante dagli effetti trasversali della pandemia da Covid-19. In manette sono finiti L.C.F. di 26 anni, con precedenti, artigiano, e B.G. di 25 anni, disoccupato.

Una coppia che gestisce un bar nel centro di Augusta, a conclusione del periodo di lockdown, trovandosi in grave difficoltà economica dovuta al lungo periodo di chiusura dell’esercizio commerciale, si era rivolta a degli “amici” per ottenere un piccolo prestito, di appena 2mila euro, per affrontare più serenamente il rilancio dell’attività.

Purtroppo le aspettative di ripresa economica dei due esercenti non sono state ripagate dai fatti, poiché gli affari hanno stentato più del previsto a riprendere vigore e di conseguenza i due non sono riusciti ad onorare parte del debito entro i termini stabiliti.

A quel punto il soggetto che si era tanto prodigato a versare la modesta quantità di denaro si è svestito dei panni dell’amico indossando invece quelli dell’aguzzino ed iniziando, per recuperare la somma dovuta e negoziata solo verbalmente, un’inquietante attività intimidatoria, consistente in minacce rivolte ai due all’interno dello stesso bar, talvolta anche alla presenza di avventori.

Le minacce di morte e di distruzione del locale, formulate sempre con toni molto aspri che ben poco spazio lasciavano all’immaginazione, verso la fine del mese di agosto si sono concretizzate in un grave episodio di violenza, quando il principale aguzzino si è presentato al bar con un’altra persona e ne ha aggredito il gestore all’interno del laboratorio.

La vittima, pur investita con pugni e calci, nel trambusto e nel capannello di gente che si stava formando all’interno del bar è riuscita in qualche modo a scappare a piedi con la propria compagna verso la loro attigua abitazione, dove tuttavia sono stati raggiunti dagli energumeni che hanno continuato l’aggressione nei confronti dell’uomo, anche alla presenza del di lui figlio di 10 anni che, ad un certo punto, è stato anche energicamente bloccato e strattonato. I tre avvedendosi che da lì a poco sarebbero potuti arrivare i Carabinieri, che qualcuno degli astanti aveva allertato, si sono allontanati gridando nei confronti dell’uomo esplicite minacce di morte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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