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Legambiente chiede al governo di impugnare la Riforma urbanistica della Sicilia

Di Redazione |

PALERMO  – Legambiente Sicilia ha presentato un ricorso al Consiglio dei Ministri per chiedere l’impugnativa di alcuni «dei punti più scandalosi» della recente legge regionale n.19 del 2020 con cui sono state riscritte procedure e contenuti della pianificazione urbanistica e paesaggistica, «di fatto cancellando i piani paesaggistici discendenti dal Codice dei Beni culturali e dando le varianti urbanistiche compresa la Vas ai soli comuni».

«Non potevano stare inermi a guardare la distruzione del nostro territorio – dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – Con questa vergognosa legge, la Regione Siciliana ha emanato un’articolata e complessa normativa in materia di governo del territorio che interviene anche in materia di tutela dell’ambiente e di protezione del paesaggio disciplinando le procedure di valutazione ambientale strategica dei piani urbanistici e territoriali, quelle di pianificazione paesaggistica e la tutela-gestione di beni paesaggistici e ambientali quali i boschi e le aree agricole di particolare pregio. Ma non solo, interviene anche a disciplinare i vari livelli di pianificazione territoriale e urbanistica (città metropolitane, liberi consorzi comunali, comuni)».

«Alcune di queste disposizioni si connotano per la loro incostituzionalità perché eccedono – sostiene Legambiente – le competenze delle Regioni (anche a statuto speciale) in materia di protezione del paesaggio, tutela dell’ambiente e non rispettano il riparto costituzionale di funzioni secondo il principio di sussidiarietà, adeguatezza e leale collaborazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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