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Gela, spara davanti ai carabinieri all’uomo che ha sfregiato la sorella dopo una rissa

Di Redazione |

Paura e spari a Gela. Con freddezza Paolo Quinto Di Giacomo, 34 anni, che è stato arrestato per tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, ha impugnato una pistola 7,65 con silenziatore e ha ferito il licatese Michele Cavaleri di 42 anni, davanti ai carabinieri.

E’ avvenuto nella stazione di servizio lungo la strada statale 115 Gela-Licata. È stato uno dei militari a disarmare Di Giacomo che aveva appena sparato cinque colpi. L’arrestato – secondo la ricostruzione investigativa – è stato chiamato durante le fasi di una rissa a colpi di bottiglia dove la sorella era rimasta ferita al volto. Di Giacomo, prima ha raggiunto il locale, poi si è recato in macchina per prendere la pistola, ha inserito il silenziatore e ha sparato. Le registrazioni delle telecamere della stazione di servizio, acquisite dai carabinieri del Reparto Territoriale di Gela guidati dal tenente colonnello Ivan Boracchia, sono chiare.

Prima la lite all’interno del locale, la scazzottata e poi i colpi d’arma da fuoco. I proiettili hanno raggiunto la vittima alle gambe e all’addome. L’uomo è stato sottoposto a intervento chirurgico. La prognosi è riservata.

Al termine dell’intervento i medici hanno deciso di non estrarre il proiettile che ha colpito Cavaleri. «Nel corso dell’intervento durato un paio d’ore – ha spiegato il direttore dei distretti ospedalieri di Caltanissetta e Gela Luciano Fiorella – i medici hanno fatto una revisione dell’addome. C’è un unico foro d’entrata nella zona dell’ombelico. Il proiettile si è fermato nella regione sacrale. I medici hanno ritenuto di lasciare il proiettile in sede per evitare eventuali conseguenze più gravi. Il paziente è ricoverato in chirurgia in prognosi riservata ma in condizioni stabili. Se le condizioni lo consentiranno tra qualche giorno sarà sciolta la prognosi». A sparare è stato un uomo di Gela di 34 anni, Paolo Quinto Di Giacomo, arrestato dai carabinieri per tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Quest’ultimo era stato chiamato dalla sorella che era rimasta coinvolta in una rissa tra un gruppo di gelesi e uno di licatesi. La ragazza avrebbe indicato al fratello l’uomo che l’aveva colpita alla testa poco prima e Di Giacomo, in presenza di carabinieri e poliziotti, che erano arrivati per placare gli animi, ha sparato quattro colpi. Uno ha colpito in pieno addome l’uomo. Più tardi al Comune di Gela si terrà un Comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza pubblica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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