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Tutto cancellato, il settore matrimoni rischia il fallimento: Musumeci invia delibera a Roma

Di Redazione |

CATANIA – «Confermo la mia posizione a sostegno del settore degli eventi e del matrimonio, come ho già ampiamente comunicato a seguito della pubblicazione del Dpcm del 13 ottobre che ha drasticamente limitato l’intera filiera, nel regolare svolgimento del proprio lavoro». Lo ha detto il governatore Nello Musumeci incontrando un delegazione del movimento spontaneo Italian wedding industry (Iwi) e di rappresentanti delle categorie della filiera degli eventi.

«Mi impegno a inviare a Roma una mia delibera di Governo – ha annunciato il presidente della Regione Siciliana – in cui vengano rappresentate le istanze delle migliaia di categorie coinvolte che, in meno di una settimana, hanno visto, di nuovo, sfumare le prenotazioni e tutto il fatturato dei prossimi mesi, mentre erano impegnate nel disperato tentativo di ripartire, con grande onestà e spirito di sacrificio, sulla base delle macerie create dalla prima ondata della pandemia».

Il Dcpm prevede la presenza di 30 ospiti ai banchetti, numeri che, secondo Iwi, «non garantiscono un minimo break even per la sopravvivenza degli imprenditori». Per questo il movimento ha, tra l’altro, chiesto: «Misure a sostegno degli affitti, a vantaggio dei locatari con l’obbligo di rinegoziare canoni affitto più bassi in proporzione alle riduzioni di fatturato subite; finanziamenti a fondo perduto; sospensione per un anno dei contributi sugli stipendi dei dipendenti; prolungamento della cassa integrazione (attualmente pagata fino a giugno); “un anno bianco”, cioè di sospensione di ogni tipo di tassazione che, senza fatturato, non sarà possibile pagare, IVA inclusa; indennizzi sugli oneri di magazzino da calcolare sulle rimanenze degli acquisti relativi all’anno 2019/2020; tutela dei dipendenti stagionali, che a causa degli annullamenti degli eventi, rimarranno disoccupati per la stagione 2020/2021».

Il governatore Musumeci aveva già detto di ritenere «assurdo e irragionevole il limite dei 30 invitati ai matrimoni». «In Sicilia ha spiegato Musumeci – il matrimonio è una grande occasione per istituire e consolidare i rapporti di amicizia ma qui c’è un’attività imprenditoriale, quella dei catering dei ristoratori, delle dimore storiche assolutamente consolidata ormai, e rischiamo di metterla sul lastrico, perché 30 invitati in un salone di 2.000 metri quadri diventano veramente ridicoli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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