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Il capo della polizia incontra la figlia di Raciti e contesta “Le Iene”

Di Redazione |

ROMA – Il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha incontrato oggi Fabiana Raciti, figlia dell’ispettore Filippo Raciti ucciso il 2 febbraio nel 2007 negli scontri tra forze dell’ordine e ultras del Catania durante il derby con il Palermo. Per la morte di Raciti è stato condannato a 8 anni per omicidio preterintenzionale Antonino Speziale.

Nel corso dell’incontro Gabrielli ha ribadito la vicinanza della Polizia alla famiglia di Raciti, vicinanza che «non è mai mancata ma che proprio in questo momento è importante ribadire». La Polizia, ha infatti precisato il prefetto, «rispetta le sentenze anche di primo grado, e pretende che siano a maggior ragione rispettate le sentenze definitive, dopo tre gradi di giudizio, lunghi e sofferti soprattutto dai familiari del collega». E questo «per onorare chi è morto facendo il proprio dovere e tutti coloro che con disciplina ed onore indossano ogni giorno la divisa».

«Se qualcuno vorrà legittimamente presentare nuovi elementi che possano promuovere una revisione del processo è corretto che lo faccia nelle aule di giustizia e non nelle trasmissioni televisive – conclude Gabrielli – la Polizia non ha bisogno di capri espiatori e non può accettare che una vicenda così dolorosa, che ha avuto la conferma di un giudizio definitivo, possa essere messa in discussione, in pochi minuti, con una ricostruzione parziale e una parvenza di verità per giunta pregiudiziale».

Senza citarlo, il capo della polizia ha contestato in pratica il servizio di Ismaele La Vardera andato in onda ieri sera a Le Iene (CLICCA QUI PER VEDERLO SUL SITO DE LE IENE) in cui si fa intendere che l’ipotesi più plausibile per la morte dell’ispettore di polizia è quella del cosidetto “fuoco amico”, ovvero Raciti sarebbe stato investito da un’auto della polizia durante le fasi più concitate dei disordini. Nel servizio infatti veniva sottolineato come l’ipotesi del colpo del sottolavello (la causa della morte stabilita dalle sentenze) sia poco credibile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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