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Catania, tre topi d’appartamento bloccati mentre si spartivano il bottino

Di Redazione |

Tre topi d’appartamento sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante e della Stazione di Piazza Verga. In manette sono finiti i catanesi Rosario Giordano, 53enne, Mario La Greca, 57enne, e Gianmarco Flavio, 30enne, per furto aggravato in concorso, ricettazione e detenzione illegale di armi.

I tre sono gli autori di un furto commesso in un’abitazione di una zona centrale di San Gregorio di Catania. Scattato l’allarme una pattuglia in abiti civili ha intercettato l’autovettura a Catania con a bordo i tre malviventi che sono stati seguiti sino a quando gli stessi non si sono fermati in via Del Purgatorio, scaricando dall’auto diversi borsoni ed accedendo nell’abitazione di Giordano. A quel punto, i carabinieri hanno circondato il caseggiato e fatto irruzione nell’immobile sorprendendo i malviventi intenti a spartirsi il bottino, comprendente anche una pistola Walther cal. 7.65 (regolarmente detenuta dalla vittima del furto) nonché svariati monili e preziosi per un ammontare di circa 40.000 euro.

I banditi erano riusciti a entrare nella casa delle vittime attraverso una finestra e con una fiamma ossidrica avevano tagliato in due la cassaforte incassata nella parete della stanza, portando via i preziosi. I padroni di casa erano usciti per fare spese a Catania e sono stati costretti a ritardare il rientro dopo aver trovato due ruote della propria autovettura artatamente bucate. I Carabinieri hanno quindi perquisito la casa di Rosario Giordano, scelta per la spartizione del bottino, nonché le auto e le abitazioni degli altri componenti del trio, trovando svariate targhe di copertura, una parrucca, molteplici strumenti da scasso e soprattutto un pesante cannello ossiacetilenico “portatile” dotato di valvole e bombola del gas, capace di sprigionare una potente fiamma e custodito all’interno di una comune borsa da tennis – solitamente utilizzata per trasportare racchette da gioco – che i malviventi portavano invece in spalla per passare inosservati, in perfetta sintonia con l’abbigliamento (trench, giacca e pantalone) indossato al momento del furto.

Oltre agli attrezzi del mestiere, le perquisizioni hanno consentito di recuperare il bottino del furto ma anche altra ingente refurtiva provento di precedenti colpi, nonché diversi mazzi di chiavi di altre abitazioni, probabilmente risalenti a furti già consumati oppure a furti non ancora realizzati e che quindi sono stati “sventati”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA