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Giudici onorari, sit in anche davanti il Tribunale di Catania

Di Redazione |

CATANIA Un flash mob davanti al piazzale antistante il Palazzo di Giustizia a Catania per esprimere “solidarietà e vicinanza” alle giudici onorarie di Palermo, Enza e Sabrina, in sciopero della fame da 11 giorni a cui si sono aggiunti Giulia, sempre del capoluogo regionale siciliano, e Livio, di Reggio Emilia, quest’ultimi malati oncologici. L’iniziativa della magistratura onoraria fa seguito a quello che i promotori definiscono «il fragoroso silenzio del ministero, senatori e deputati» nei confronti dei «magistrati onorari che svolgono un ruolo fondamentale per l’amministrazione della giustizia». Per questo, aggiungono, «chiedono che siano loro riconosciuti i diritti strettamente correlati alla funzione giurisdizionale, che da anni esercitano, adeguate tutele e garanzie assistenziali».

L’iniziativa di Catania si terrà in contemporanea con altre città italiane perché, spiegano, «la marea partita da Palermo, che ormai ha raggiunto tutta l’Italia, non si fermi, per il pane e per le rose così come hanno fatto i lavoratori dell’industria tessile nel 1912». La toga e le rose (una rossa e una gialla) che i magistrati onorari terranno in mano saranno «il simbolo di una protesta silenziosa”: quella gialla, sottolineano, «simboleggia il tradimento perpetrato anche nei confronti dei Nostri Padri Costituenti che hanno elevato il lavoro a fondamento del loro progetto politico, e che anche nel caso della magistratura onoraria è un messaggio rimasto in solitudine».

«Come nel 1912 – ricordano i promotori – anche la mobilitazione della magistratura onoraria ha preso il via da tre donne che, lontane dallo stereotipo della femminilità fragile, impotente, lottarono e vinsero e noi marceremo con loro perché l’onda non si fermerà perché i cuori hanno fame così come i corpi. Per la magistratura onoraria Rose e Pane».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA