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La Lega: «Sicilia sia arancione». E a sorpresa ha il sostegno del Pd

Di Redazione |

«Zona arancione per tutta la Sicilia, controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile; zone rosse solo quando necessarie, mirate e territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza. Questa è la soluzione proposta dalla Lega, in un’ottica di leale collaborazione con il governo regionale e richiamando alle proprie responsabilità il governo nazionale». Lo ha detto il segretario regionale della Lega Nino Minardo.

«La Lega vuole stigmatizzare le fughe in avanti di chi propaganda un improbabile ed inaccettabile “liberi tutti”, (magari accontentandosi di fomentare gli animi dei cittadini) ma ricorda anche, a distanza di una settimana, i limiti della zona rossa nella nostra Regione, limiti che si stanno evidenziando in tutta la loro drammaticità- aggiunge – Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili. Chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi così come riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva superando le gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti, troppi anni». «Ora però – dice – ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo. Per questa ragione riteniamo opportuna che il governo regionale chieda al governo nazionale la riclassificazione della Sicilia in zona arancione».

Una proposta sposata anche dal Pd: «Ora anche la Lega, attraverso il suo segretario regionale, sposa le ragioni che il Pd aveva illustrato già fin dallo scorso 18 gennaio, e richiama alla responsabilità il presidente della Regione Musumeci affinchè venga revocata una irragionevole zona rossa regionale, circoscrivendo invece l’estrema limitazione solo alle aree dove maggiore è il numero di contagi» ha detto Nello Dipasquale parlamentare regionale del Partito democratico e deputato segretario all’Ars.

«Certo appare quantomeno strano che una forza di governo sia costretta a presentare un ordine del giorno, invece di confrontarsi con il presidente nelle adeguate sedi istituzionali. Sembra l’ennesima conferma – continua – di come il presidente Musumeci si ostini a rifiutare il confronto non solo con le opposizioni ma anche con le forze che sostengono il suo esecutivo. Il Pd con grande senso di responsabilità sosterrà l’ordine del giorno della Lega – conclude Dipasquale – per recuperare l’immenso e gravissimo errore commesso dal presidente della Regione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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