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Palermo, ascesa e caduta del re dei supermercati: «Era protetto dai boss»

Di Redazione |

PALERMO – Ha cominciato con un negozio di alimentari. Presto i punti vendita sono diventati tre. In un ventennio Carmelo Lucchese, a cui oggi sono stati sequestrati beni per 150 milioni, ha creato un piccolo impero con decine di dipendenti e 13 supermercati tra Palermo e provincia.

Un’ascesa che, secondo le indagini condotte dalla Finanza e coordinate dalla Dda di Palermo, sarebbe stata resa possibile dall’appoggio e dal sostegno delle famiglie mafiose. Il fatturato delle attività di Lucchese dopo 15 anni di attività è arrivato a 80 milioni. La sua società, la Gamac, ha 13 punti vendita a marchio Conad e Todìs.

E’ nel 2006 che l’imprenditore Lucchese esce dai confini di Bagheria e sbarca a Palermo con il Superstore di corso Finocchiaro Aprile. Nel capoluogo i punti vendita diventano 7, poi arriva l’apertura di un superstore a Carini e l’inaugurazione del centro Himera – con marchio Todìs – a Termini Imerese. Carmelo Lucchese si ritrova alla guida di un colosso con 400 dipendenti attivo su una superficie di 14mila metri quadrati che ne fa uno dei punti di riferimento assoluti della grande distribuzione nel Palermitano.

Una crescita giunta proprio mentre il resto del mondo dei supermercati stentava, e addirittura le altre insegne dello stesso marchio passavano di mano per la crisi. 

Di lui parlano diversi pentiti come Sergio Rosario Flamia e Filippo Bisconti. I collaboratori di giustizia raccontano di intimidazioni ai supermercati concorrenti come l’Eurospin di Bagheria e della garanzia per l’imprenditore di non pagare il pizzo alle famiglie.

Al termine dello scorso anno per la Gamac c’è stato un periodo di crisi che si è concluso alcuni giorni fa con l’ingresso di nuovi soci. Due giorni fa, poi, l’annuncio sulla pagina Facebook di Carmelo Lucchese. «I soci Conad che subentreranno a Gamac acquisiranno il personale di vendita permettendo così di mantenere tutta la forza lavorativa. – ha scritto – In quei pochi casi in cui non è stato possibile la continuità lavorativa mi sono speso ed ho sfruttato tutta la mia rete di alleanze costruite nel corso di questi anni per ricollocare altrove personale impiegatizio e maestranze».

La società Gamac Group s.r.l., con sede legale a Milano, che gestisce i 13 supermercati tra Palermo e provincia (Bagheria, Carini, Bolognetta, San Cipirello e Termini Imerese), affidata a un amministratore giudiziario con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazional. Secondo gli inquirenti Lucchese, pur essendo incensurato, è da ritenere «un imprenditore colluso alla criminalità organizzata» in quanto «seppure non organicamente inserito nell’organizzazione criminale, ha sempre operato sotto l’ala protettiva di Cosa Nostra».

E secondo le indagini poteva contare anche sull’aiuto di un poliziotto “infedele”, un agente in forza alla squadra catturandi della questura di Palermo che avrebbe dato informazioni riservate a Carmelo Lucchese. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, la moglie dell’agente lavorava in un supermercato di Lucchese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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