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Etna, notte “tranquilla” sul vulcano ma continuano le colate laviche

Di Redazione |

CATANIA – Ha trascorso una notta “tranquilla” l’Etna dopo la nuova fase parossistica del vulcano, la sesta in otto giorni, con una fontana di lava alta oltre 500 metri che emergeva dal cratere di Sud-Est con una colonna eruttiva di cenere lavica e lapilli che si espandeva in verticale per diversi chilometri.

Secondo le ultime osservazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania, nella zona sommitali sono ancora presenti colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale. L’ampiezza media del tremore vulcanico è su livelli medi.

La sorgente del tremore è localizzata nell’area del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2.900 metri sul livello del mare. Lo stesso si registra per l’attività infrasonica ha subito una brusca diminuzione sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi.

L’ultima fase eruttiva al cratere di Sud-Est dell’Etna si è conclusa alle 12.25 di oggi. Le colate di lava non sono più alimentate, i fronti di quella più lunga, in Valle del Bove, sono in raffreddamento. Il “braccio” diretto verso sud-ovest ha percorso solo poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti colate.

Persiste l’attività esplosiva nei restanti crateri, dove sporadicamente avvengono fenomeni esplosivi accompagnati da emissione di cenere, che si disperde rapidamente in atmosfera. La fase di decremento dell’ampiezza media del tremore è continuata fino a raggiungere valori medio-bassi nelle prime ore della giornata. Successivamente, è stato osservato un moderato incremento verso valori medi dove tuttora permane.

L’analisi dei dati della rete Gps delle ultime 24 ore mostra delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore, e non si registrano variazioni significative.

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