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Etna, sbuffi dal cratere di Sud-Est e nuova emissione di cenere

Di Redazione |

CATANIA – Nuova emissione di cenere dal cratere di Sud Est dell’Etna. Lo comunica l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania dopo che questa mattina si è registrata una lieve ripresa dell’attività stromboliana del vulcano. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito un repentino incremento, pur mantenendosi attualmente allo stato attuale nel livello medio. Un getto di lava continuo ha raggiunto un’altezza di circa trecento metri ma le fontane di magma sono cessate poco dopo le 8,30 di questa mattina, pur rimanendo attiva la colata lavica verso la Valle del Bove.

Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una rapida fase di incremento fino a valori molto elevati, alle ore 08:20 è stato osservato un repentino decremento fino a valori medio-bassi. La sorgente del tremore permane nell’area del Cratere di SE ad una profondità di circa 2600 m sopra il livello del mare.

Contestualmente, anche l’attività infrasonica, ha subito una brusca diminuzione. L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP).

L’attività esplosiva attualmente si è placata mantenendosi piuttosto debole.

Una forte pioggia di lapilli e cenere lavica è stata registrata durante l’attività di questa mattina sul versante est del vulcano, (Zafferana Etnea, Santa Venerina), dalle 8.39. Lapilli sono caduti anche a mare tra Stazzo e Riposto.

In particolare sono due le bocche eruttive e l’altezza raggiunta dall’attività è come detto di circa 300 metri. Quello di questa mattina è il settimo evento parossistico registrato dallo scorso 16 febbraio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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