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Medici senza frontiere a giudizio a Catania per i rifiuti dei migranti

Di Redazione |

CATANIA – Il Gup di Catania, Marina Rizza, accogliendo la richiesta della locale Procura distrettuale, ha rinviato a giudizio Medici senza frontiere e quattro imputati accusati di illecito smaltimento dei rifiuti accumulati durante le attività di salvataggio in mare da parte della Ong con la nave Aquarius. La prima udienza del processo è stata fissata per il 22 novembre davanti il Tribunale in composizione monocratica.

Dall’inchiesta è stata stralciata la posizione di sette imputati stranieri per nullità della notifica e della mancata traduzione degli atti. Nei loro confronti la Procura si starebbe avviando ad emettere un nuovo avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Secondo l’accusa gli imputati e le organizzazioni di Msf Belgio e Olanda, a vario titolo, avrebbero «sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell’Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti» nei porti. Secondo l’accusa, quindi, «rifiuti a rischio contagio e contaminazione venivano messi nello stesso cassone degli altri e inviati insieme all’inceneritore».

Tra i rifiuti “pericolosi” la Procura indica «gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari», gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica. L’inchiesta si basa su indagini di militari del comando provinciale di Catania e dello Scico della Guardia di finanza e di personale della squadra mobile di Catania e dello Sco della Polizia e sfociò, il 20 novembre del 2018, nel sequestro preventivo della nave Aquarius nel porto del capoluogo etneo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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