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I giudici rimandano in carcere Fabrizio Corona e lui in un video shock attacca le toghe

Di Redazione |

MILANO  – Fabrizio Corona torna in carcere. Lo hanno deciso i giudici della Sorveglianza di Milano che lo scorso lunedì 8 marzo si erano riservati nei confronti dell’ex fotografo dei vip, attualmente ai domiciliari.

La richiesta del ritorno dietro le sbarre era stata formulata dal pg Antonio Lamanna, rappresentante dell’accusa, e dal suo giudice “naturale” Marina Crosti che aveva proposto la revoca del “differimento pena” per una serie di violazioni delle prescrizioni da parte di Corona. Nell’ultima udienza, il pg Lamanna aveva sostenuto, in sintesi, che Fabrizio Corona doveva tornare in carcere perché fa tutto tranne che curarsi.

Una decisione dettata dalla violazione alle due diffide – dopo la sua presenza in due note trasmissioni tv – e dalle presunte violazioni alle prescrizione imposte dai domiciliari, “il rispetto delle quali è la prima forma per dimostrare l’adesione al programma”.

L’ex fotografo catanese rischia di restare a lungo dietro le sbarre: la sua pena potrebbe durare fino al 17 settembre 2024, ma bisognerà capire se vanno sottratti i nove mesi che per la difesa sono già stati scontati (la decisione verrà nuovamente discussa davanti alla Cassazione il prossimo 18 marzo) e altri abbuoni. Secondo i calcoli dei difensori la pena potrebbe arrivare a fine 2023.

«Questo è solo l’inizio, dottoressa Corti, signor Lamanna questo è solo l’inizio. Quant’è vero Iddio sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Vergogna. Chiedo, se no mi taglio veramente la vita, che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza, che guardi gli atti il presidente». E’ stata la reazione di Fabrizio Corona in un video shock su Instagram al provvedimento che dispone che deve tornare in carcere. Nel video mostra chiazze di sangue «dopo essersi ferito», secondo il suo legale Ivano Chiesa, e la faccia sporcata col sangue. «Avete creato un mostro», aggiunge.

Nel video si vedono chiazze di sangue, ma non ferite molto evidenti. Corona sta continuando ad aggiornare la sua “storia“su Instagram e ha scritto anche un post in cui dice: «Adesso vi faccio vedere come si combatte. Ingiustizia. Pronto a dare la mia vita in questo Paese ingiusto».

Il pg Lamanna nell’udienza di lunedì aveva fatto notare che Corona in detenzione domiciliare stava facendo di tutto tranne che curarsi, utilizzava gli spazi di libertà in modo strumentale, mentre solo col «rispetto delle prescrizioni» si può dimostrare «l’adesione al programma terapeutico». E ha chiesto la revoca del differimento pena a partire dalla “diffida» del 27 ottobre e dunque con altri più di 4 mesi da scontare di nuovo.

Nella prima diffida del giudice Corti, che vedeva al centro denunce per diffamazione e minacce anche nei confronti dell’ex moglie Nina Moric, il magistrato segnalò che «dal punto di vista psichiatrico» Corona non presenta «criticità» e non può «minacciare e infangare il nome di altre persone», tra l’altro dopo i moltissimi «richiami» già ricevuti negli anni. Un’altra diffida gli è arrivata a novembre, quando ha partecipato ad un’altra trasmissione tv, malgrado il divieto di ottobre (che comprende pure i social).

Corona negli ultimi anni è entrato e uscito a ripetizione dal carcere: a ottobre 2015 ottenne il primo affidamento terapeutico che gli fu revocato ad ottobre 2016, a febbraio 2018 ebbe l’affidamento provvisorio, revocato con ritorno in carcere nel giugno 2018. E poi ancora affidamento concesso a novembre 2018 e sospeso a marzo 2019 e revoca ad aprile dello stesso anno. Infine, nel dicembre 2019 l’uscita dal carcere per il differimento pena con detenzione domiciliare per curarsi. Fine previsto per settembre 2024.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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