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Etna, altra notte agitata con il tredicesimo parossismo del mese

Di Redazione |

CATANIA – Ancora una notte agitata per l’Etna che a partire alle 20 di ieri sera ha cominciato a lanciare segnali importanti agli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, che hanno avevano potuto osservare  la ripresa dell’attività stromboliana al cratere di Sud-Est contestualmente a un incremento del tremore vulcanico.

Segnali che preannunciavano il tredicesimo parossismo nel corso del mese (dal 16 febbraio a oggi). E poco più tardi infatti, poco dopo le 23,  l’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava anche se a causa della copertura nuvolosa non è stato possibile osservare l’attività. «Spesso in mezzo alle nuvole, è stato uno spettacolo sublime – e molto rumoroso» ha scritto sulla sua pagine Facebook il vulcanologo Boris Behncke a proposito di quest’ultimo parossismo

L’Ingv-OE ha previsto una dispersione della nube eruttiva in direzione Est, nei centri già colpiti pesantemente dalla caduta di cenere vulcanica. Intorno alle 3 di notte l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Secondo l’ultimo aggiornamento, persiste una moderata attività stromboliana e la colata lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove continua ad essere alimentata.

Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si è ridotta riportandosi su valori medi. La sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di SE ad una profondità di 2500 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica si è riportata sui livelli precedenti l’attività. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano.

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