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Etna, cronaca del 17° parossismo: dopo lo show notturno, l’incubo cenere

Di Redazione |

CATANIA – Cronaca dell’eruzione numero 17 (a partire dal 16 febbraio scorso) sull’Etna dove da ieri a tarda sera – come abbiamo riportato – è stata registrata una nuova attività parossistica con fontane di lava, emissione di cenere dal cratere di Sud-Est e forti boati. La nube eruttiva – secondo i dati stimati dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania – ha raggiunto un’altezza di circa 7.000 metri sul livello del mare disperdendosi in direzione Sud-Sud-Ovest.

Sul vulcano in particolare, è presente un trabocco lavico dall’orlo orientale del cratere di Sud-Est che si espande nella parte alta della Valle del Bove. Da una “bocca” attiva alla base meridionale dello stesso cratere c’è una debole attività esplosiva e l’emissione di una colata ben alimentata che avanza in direzione sud-sud-est, riversandosi nel settore occidentale della Valle del Bove e attestandosi a circa 2.600 metri sul livello del mare. E’ presente anche attività eruttiva negli altri crateri sommitali. 

E’ stata una notte davvero spettacolare per le persone che vivono ai piedi del vulcano che hanno potuto assistere al consueto show delle fontane di lava, accompagnate da boati ed esplosioni, e al lento calare delle colate di magma verso valle. Il rovescio della medaglia è la cenere vulcanica che sta candendo copiosa dall’alta nube eruttiva che si alza ancora questa mattina dal vulcano e che si dirige in direzione sud-ovest ricadendo su diversi centri della provincia catanese ma arrivando anche fino Carlentini nel Siracusano. 

L’aeroporto di Catania è attualmente operativo, ma gli aerei hanno cambiato le loro rotte di avvicinamento allo scalo etneo per viatre la nub di cenere. «Buongiorno viaggiatori! Oggi giovedì 1 aprile, a causa dell’eruzione dell’Etna, potranno verificarsi ritardi sui voli in arrivo e in partenza» è stato scritto questa mattina in un post su Facebook sulla pagina dell’aeroporto. E sebbene lo scalo rimanga operativo va detto che spazi aerei attorno all’Etna sono stati chiusi per la nube eruttiva. L’Ingv ha emesso un Vona ‘red’ (Avviso per l’aviazione dell’osservatorio del vulcano “rosso”) e adesso lo spazio aereo è inibito al traffico e «nessun volo, quindi, potrà atterrare o decollare». Per informazioni sui voli dirottati o cancellati si prega di rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’Aeroporto www.aeroporto.catania.it.   Sono almeno quattro al momento i voli dirottati dall’aeroporto di Catania Fontanarossa all’aeroporto internazionale di Palermo «Falcone Borsellino: si tratta di quattro voli Ryanair da Bergamo, Bologna, Milano Malpensa e Pisa.

Il tremore vulcanico è rimasto per ore su livelli molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è stato localizzato in corrispondenza del cratere di sud-est a una quota compresa tra 2.500 e 2.800 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica è a livelli molto alti, caratterizzati da eventi e tremore infrasonico localizzati al cratere di sud-est. 

Infatti è proseguito fino alla tarda mattinata con un livello alto di energia il 17esimo parossismo del 2021 sull’Etna. L’Ingv-Oe di Catania stima che la nube eruttiva emessa dal cratere di Sud-est abbia superato i 9.000 metri sul livello del mare con cenere e lapilli che si dirigono in direzione Sud-Sud-Ovest.

Il fenomeno è stato accompagnato da fontana di lava (cessate intorno alle 12.30) e violenti boati avvertiti anche da grandi distanze. Rimane infatti un’intensa attività esplosiva che produce una nube vulcanica che raggiunge ora circa 5.500 metri sul livello del mare che si disperde in direzione Sud.

In mattinata, è stata segnalata una ricaduta di cenere sulla località di Milia e sul paese di Nicolosi. Al momento sono in corso sopralluoghi in area sommitale da parte di personale dell’Ingv per il campionamento dei prodotti dell’attività eruttiva e l’osservazione dello sviluppo del campo lavico e dei fronti lavici attivi.  Resta “rossò” l’allerta Vona dell’Ingv sugli spazi aerei attorno all’Etna.

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