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E in tanti a Catania avevano scommesso sul tycoon

Di Andrea Cataldo |

Catania. All’inizio fu la schedina del Totocalcio, ed era solo 1-X-2. Si poteva scommettere sulle partite di serie A, B e C, e se si riusciva ad azzeccare l’esito delle 13 gare in schedina, talvolta, si diventava miliardari. Sì, perché ai tempi c’era ancora la lira. Poi con il tempo arrivarono le agenzie di scommesse, la lira scomparve per lasciare il posto all’euro, e adesso, si può scommettere su quasi tutto. I maestri in questo senso sono i bookmakers inglesi, ma in Italia abbiamo adottato molto, della tradizione anglosassone, e non solo il cibo. Adesso, anche da noi è possibile puntare del denaro su fatti che non siano per forza legati allo sport. Da settimane ad esempio l’attenzione del mondo intero è rivolta verso l’America per le elezioni presidenziali. Gli elettori statunitensi sono stati chiamati al voto per eleggere il loro 45º presidente, e fino a ieri, anche in Italia, era possibile scommettere sul probabile nuovo inquilino della Casa Bianca.

Le agenzie di scommesse italiane, hanno ricevuto centinaia di migliaia di puntate. «Le quote davano la Clinton presidente a 1.20 – ci dice Vanessa Amato, responsabile dell’Agenzia Snai Domusbet di via Asiago a Catania – mentre la vittoria di Trump era quotata 4.25». Insomma la democratica Hillary Clinton, avanti nei sondaggi politici dopo l’assoluzione dell’Fbi per il caso legato all’utilizzo del server di posta privato quando era segretario di Stato, era considerata dai bookmakers la più probabile ad aggiudicarsi la corsa alla Casa Bianca. Mentre le possibilità che il repubblicano Trump si portasse a casa la contesa, a poche ore dal voto, risultavano molto inferiori. Certo negli ultimi mesi le scommesse sulle presidenziali statunitensi si sono ristrette sui due nomi che abbiamo appena citato, ma se qualcuno in passato avesse voluto puntare il cosiddetto euro su un “altro” qualsiasi candidato, la quota si aggirava intorno a 150. Tradotto, se avesse poi vinto un candidato che non fosse stato Trump o Clinton, il fortunato scommettitore avrebbe portato a casa 150 volte la posta scommessa.

«Certo, in Italia siamo da sempre abituati a sentir parlare di scommesse legate al mondo dello sport – continua la Amato – e le scommesse sulle presidenziali Usa possono sembrare una novità, ma già da qualche anno sono tanti quelli che scommettono sul vincitore del Festival di Sanremo o del Grande Fratello».

Ma chi è lo scommettitore medio che ha voluto puntare sul prossimo presidente degli Usa? Proviamo a trarne un identikit. Risponde ancora la responsabile dell’agenzia catanese. «Sono principalmente uomini – ci dice – con età compresa tra i 30 e i 40 anni. Ma badate si sono visti anche dei ragazzi, d’altronde tutti vogliono provare a vincere. E poco importa che non si tratti della Juve campione d’Italia o dell’Italia di Ventura vincente contro la Germania».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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