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Abusivismo dentro la Valle dei Templi: sigilli al punto di ristoro

Di Alfredo Zermo |

AGRIGENTO – Non era stata concessa alcuna autorizzazione dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, nè dal’Ente Parco, per le opere realizzate successivamente alla struttura originaria “Case Valenti” della Valle dei Templi – patrimonio dell’Unesco – e di cui è stato eseguito il sequestro preventivo dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Palermo insieme ai militari della Compagnia di Agrigento.

Durante i controlli di un punto di ristoro all’interno del Parco della Valle dei Templi, sono state riscontrate violazioni delle normative igienico-sanitarie e del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con la chiusura di alcune parti adibite a laboratorio e di due depositi per alimenti realizzati abusivamente e in ambienti non autorizzati.

Nel tempo, erano state realizzate abusivamente un percorso realizzato in calcestruzzo, un’ampia pedana in legno e in ferro, tre gazebi, – due locali chiusi, un patio e una parete in legno, un ambiente chiuso in cui sono collocati dei frigoriferi, una cisterna idrica, uno scivolo per disabili per l’accesso ai servizi igienici lungo il lato ovest.

Indagato il legale rappresentante della società che gestisce il punto di ristoro, a cui sono contestati i reati di abusivismo edilizio, opere illecite, uso illecito e opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità.

«Se qualcuno pensava di spostare le lancette indietro di qualche decennio, quando le opere abusive passavano inosservate, si è sbagliato di grosso. Ringraziamo il Nucleo per la tutela del patrimonio culturale e tutta l’Arma dei carabinieri per l’incessante azione di contrasto dell’illegalità e dell’abusivismo», ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, in merito al sequestro. «Ho personalmente telefonato al comandante Gianluigi Marmora del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale per esprimergli il sostegno di tutto il governo Musumeci – aggiunge Samonà – Da tempo è in corso in tutta la Sicilia una sempre più proficua collaborazione tra l’assessorato dei Beni culturali, le Soprintendenze e i carabinieri per prevenire e reprimere le azioni di illegalità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA