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Porto Empedocle, calci e pugni su 2 operatori del 118

Di Alan David Scifo |

Porto Empedocle (Agrigento) – Natale di sangue per due operatori del 118, protagonisti loro malgrado di un evento spiacevole accaduto a Porto Empedocle. Tutto accade la notte a cavallo tra il 24 e il 25 dicembre, nella città marinara, precisamente nella salita Lombardo, dove una automobile, per cause ancora in corso di accertamento, subisce un violento incidente, avvenuto in modo autonomo, finendo contro un muretto. A bordo tre ragazzi di Porto Empedocle, di cui due feriti e perciò bisognosi di soccorso. A tal fine arrivano immediatamente sul posto due ambulanze del 118, con i conducenti che prestano le prime cure e trasportano sul mezzo due dei tre ragazzi (il terzo tornerà in modo autonomo). In questo frangente però accade l’imponderabile: numerosi parenti di uno dei due ragazzi feriti in modo importante nell’incidente salgono sull’ambulanza in massa, disturbando le operazioni di soccorso. «Abbiamo intimato più di una volta ai parenti, circa 8-9, a scendere dal mezzo senza che nessuno però ci ascoltasse – spiega uno degli operatori intervenuti – al nostro terzo tentativo di invitare ad abbandonare l’ambulanza, i parenti si spazientiscono e cominciano a colpirci con pugni, schiaffi e calci».

La situazione degenera e i due operatori vengono sommersi dalle botte dei parenti e degli amici, mentre il giovane è sulla barella e mentre loro stanno cercando di svolgere il proprio lavoro. Tra i più scalmanati del gruppo salito sul mezzo, c’è un ragazzo, che colpisce i due medici al volto e alla schiena. Completato comunque il loro lavoro, dopo aver riportato la calma, senza che intervenissero le forze dell’Ordine, i due soccorritori sono ritornati all’ospedale per farsi medicare, dopo aver accompagnato i ragazzi coinvolti nell’incidente al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.

Per loro diversi traumi a causa dell’incidente e ricovero al pronto soccorso in codice giallo, per i due operatori invece traumi facciali, alla schiena e alle gambe, per un Natale da dimenticare. I parenti e gli amici protagonisti dell’aggressione sono stati individuati, mentre si trovavano in attesa nella sala dell’ospedale, da parte della Polizia, avvertita di quanto accaduto dagli stessi due soccorritori intervenuti. «È giusto che questo fenomeno venga stigmatizzato – spiega uno dei due – non è la prima volta che accade una cosa del genere. Noi accorriamo per salvare le persone con amore e spirito di sacrificio, lavoriamo anche a Natale e veniamo aggrediti sia fisicamente che moralmente. Ci sentiamo offesi». I due soccorritori denunceranno gli aggressori.

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