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I Pm: “Import di droga senza la mediazione dei clan”

Di Fabio Russello |

Avrebbe fruttato almeno 14 milioni di euro alle organizzazioni coinvolte nel traffico di stupefacenti la vendita della cocaina, destinata al mercato siciliano, sequestrata dalla Guardia di finanza di Catania nell’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania che ha portato all’emissione di quattro provvedimenti di fermo, tre dei quali sono stati eseguiti tra Palermo e Frosinone. «Il fenomeno sul quale abbiamo investigato – ha detto il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro parlando con i giornalisti – merita una riflessione perché vediamo che in questo caso è saltata quella che per tanto tempo è la mediazione della ‘ndrangheta calabrese. Noi sappiano che di solito quantitativi così notevoli di sostanza stupefacente, paliamo di cocaina purissima che viene dal Sudamerica, fino adesso arrivata con l’intervento delle ‘ndrine calabresi e uno de porti di elezione è quello di Gioia Tauro».

«Qui invece – ha aggiunto – abbiamo dei mediatori che sono uno di origine spagnola ma che vive in Sudamerica e un altro mediatore di origine Napoletana, Vincenzo Civale, i quali trattano direttamente con varia acquirenti, quindi senza la mediazione della ‘ndrangheta. In questo caso il quantitativo che abbiamo sequestrato era stato promesso in vendita a degli acquirenti palermitani. La droga, promessa in vendita ad acquirenti palermitani, secondo quanto affermato dagli investigatori, è arrivata a Salerno e non a Palermo perché probabilmente i colombiani – come hanno confermato alcune intercettazioni – hanno commesso un errore caricando la droga in un container destinato alla città campana invece che in uno destinato al capoluogo siciliano. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA