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«Niente scorta la città è con me, qualcuno voleva “parlarci” e noi l’abbiamo lasciato fuori

«Niente scorta la città è con me, qualcuno voleva “parlarci” e noi l’abbiamo lasciato fuori

Di Mario Barresi |

Acireale. Ha la faccia del bravo ragazzo, quella di un ingegnere che tutte le mamme vorrebbero ammogliato alle proprie fanciulle. Ma Roberto Barbagallo, giovane sindaco di Acireale, non riesce a mascherare la paura. È il secondo “segnale” in meno di due mesi. E stavolta in ballo c’è sua moglie. Sindaco, la scorta l’accetta o no? «No, l’ho rifiutata e continuo a rifiutarla. Voglio continuare a fare quello che ho sempre fatto in questi mesi. Lavorare, a testa alta, dentro il municipio e in mezzo alla gente, dal lunedì al sabato. Ma almeno qualche ora della domenica, vorrei averla per me e per la mia famiglia, senza angeli custodi». Come interpreta la bomba carta lanciata sull’auto di sua moglie e il capretto a casa di D’Agostino? Che sta succedendo ad Acireale? «È un doppio segnale, un avvertimento, che qualcuno ha voluto far arrivare a me e all’onorevole D’Agostino. Gli inquirenti stanno lavorando e le indagini spero possano darci presto risposte certe, ma è chiaro che si tratta di azioni molto forti e violente, che vorrebbero spaventare un’amministrazione che sta cercando di migliorare i livelli di vivibilità, legalità e trasparenza». Ma cosa state facendo di così fastidioso? Dove si annidano i suoi nemici? «Stiamo facendo in modo di riportare ordine, di combattere ogni forma di abusivismo, di far rispettare le regole e tutelare chi paga le tasse. Abbiamo adottato un regolamento a sostegno alle vittime di usura e presto arriverà in consiglio il regolamento per l’uso dei beni immobili confiscati alla mafia. È difficile oggi capire a chi abbia dato fastidio l’attività di questa amministrazione, ma di sicuro chi ha fatto delle azioni così brutte agisce contro la civiltà e contro il bene della città, che invece ci è vicina e stamattina è scesa in piazza spontaneamente per manifestarci solidarietà». Ma non è che c’è qualche cambiale in bianco da pagare dopo le elezioni stravinte? «Nessuna cambiale. Magari ci sarà qualcuno che voleva parlare con noi e che noi abbiamo lasciato fuori dalla porta. Ma io non devo niente a nessuno. Garantito». Dicono che il vero sindaco di Acireale sia proprio D’Agostino. Questa cosa le dà fastidio? Non è che colpiscono lei per colpire il suo sodale? «Con Nicola c’è stima, amicizia e un profondo legame politico. Siamo assieme per cambiare questa città, con tutti quelli che condividono un progetto che non è mio o di D’Agostino, ma che è nato dal basso. Il nostro asse, da quest’ultima notte, ne esce rafforzato. Ma sa davvero qual è la cosa che mi dà fastidio? ». Quale? «Il tempo che si perderà per andare dietro a questa storia. Io sono uno concreto, mi butto a testa bassa sulle cose da fare. Voglio lavorare, non mi piacciono le chiacchiere né le parate. Speriamo di poter ricominciare presto con la normalità. Che evidentemente dà fastidio a qualcuno… ».

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