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Catania, operata donna con tumore alle ovaie che “migra” fino al cuore

Catania, operata donna con tumore alle ovaie che “migra” fino al cuore

La difficile operazione è stata eseguita da parte dell’ équipe di due ospedali, il Ferrarotto e il Cannizzaro. I medici mantengono riservata la prognosi, ma il quadro sembra essere positivo.

Di Redazione |

Un complesso intervento chirurgico combinato su una 46enne affetta da un raro tumore ad utero e ovaio che era “migrato fino al cuore” è stato eseguito a Catania da parte di équipe di due ospedali. La donna si trova ora in Terapia Intensiva e nei prossimi giorni potrà essere trasferita in quella semi-intensiva. I medici mantengono riservata la prognosi, ma il quadro attuale fa sperare in un’evoluzione positiva delle condizioni della paziente. L’operazione è stata effettuata nell’ospedale Ferrarotto dal prof. Carmelo Mignosa, direttore dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’Azienda Policlinico-Vittorio Emanuele, e dal prof. Paolo Scollo, direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda Cannizzaro.   La donna, residente nella provincia di Catania, era arrivata all’osservazione del prof. Mignosa per palpitazioni per sospetta massa intra-atriale. Le successive indagini di approfondimento con TAC hanno rilevato la presenza di un tumore ovarico e uterino con infiltrazione della vena cava inferiore e proliferazione fino all’atrio destro. Programmato un intervento combinato da parte delle due équipe, la donna è stata ricoverata venerdì scorso nel Ferrarotto, ma l’indomani è andata in arresto respiratorio proprio a causa dell’occlusione dovuta al tumore.   Mignosa e il suo team sono quindi intervenuti in emergenza asportando la massa cavale nella sua totalità. Trascorse 48 ore necessarie per la stabilizzazione del cuore, oggi il prof. Scollo ha completato l’intervento rimuovendo utero e ovaie. Il tumore infatti, proliferato dentro l’utero, si era immesso nella vena ovarica e, risalendo come una sorta di ‘cordone, aveva occupato la vena cava inferiore arrivando fino all’atrio destro. Si è trattato di un caso raro di “migrazione” della massa neoplastica (leiomiomatosi), che proprio per la sua complessità ha richiesto la collaborazione, in ottica interaziendale, di professionalità specialistiche degli ospedali Ferrarotto e Cannizzaro, in grado di eseguire un trattamento d’avanguardia.

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