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Catania, i parcheggiatori abusivi si impadroniscono della città

Catania, i parcheggiatori abusivi si impadroniscono della città

Con l’arrivo della bella stagione i “guardiamacchine” sono pronti ad allargare le loro «zone d’influenza». Le forze dell’ordine provano a contrastare l’attività, ma a fronte di mille verbali in un anno, soltanto l’1-2% risultano pagati

Di Concetto Mannisi |

CATANIA – Loro in ferie non vanno mai. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, la bella stagione rappresenta un’ottima occasione per appropriarsi di ulteriori zone della città ed aumentare il volume d’affari. Parliamo, manco a dirlo, dei parcheggiatori abusivi, “specialità” di cui Catania non può far certo vanto e che rappresenta una sorta di incubo per molti cittadini. Specialmente in un momento storico come questo in cui non sempre si ha la possibilità di scucire un euro per tale sorta di mancia-compenso-pizzo, che fra l’altro non si sa bene in che tasche vada a finire. Almeno in percentuale….   Nell’ultimo incontro sull’argomento sostenuto in questura, infatti, palese è stato il riferimento al possibile coinvolgimento della criminalità organizzata nella gestione dei posti degli abusivi. I quali, da parte loro, oltre a versare una parte degli incassi ai loro “dante causa”, garantirebbero pure una certa forma di controllo del territorio. «Questo non sta a me dirlo – a parlare è Pietro Belfiore (nella foto), comandante dei vigili urbani di Catania – ma mi consta che altre strutture investigative stiano seguendo attentamente ciò che ruota attorno all’attività degli abusivi». I quali continuano ad imperversare tanto nel centro storico quanto in periferia e che a breve si impadroniranno del viale Kennedy.   Ma davvero è impossibile fermarli? «Diciamo che, in base agli strumenti che ci vengono forniti dalla Legge, possiamo prevalentemente limitarli. Ciò perché, dal 2003, abrogato il reato penale specifico di retaggio fascista, il Codice della strada prevede per i cosiddetti “guardiamacchine” una sanzione amministrativa e nulla più: 771 euro, che fra l’altro, col 30% di sconto determinato da un pagamento immediato, si abbassano a 539».   «Fra l’altro – prosegue il comandante – di tali sanzioni, a fronte di 900-1.000 verbali elevati in un anno, ne vengono pagate l’1-2%. E ciò perché gli abusivi si dichiarano tutti, formalmente, nullatenenti. Con operazioni di intelligence proviamo ad inviduare e fermare i mezzi su cui si spostano, ma si tratta di poca roba, così come pochi sono gli spiccioli che riusciamo a confiscare, sempre in base a ciò che prevede la Legge. Questo perché, rispetto ai primi tempi dell’entrata in vigore della normativa, quando venivano sottratti loro centinaia di euro, i parcheggiatori si liberano con frequenza dell’incasso, affidandolo a terzi, per non correre il rischio di perdere quel che hanno incassato».   Un quadro sconfortante! «Diciamo che se il legislatore ci dotasse di nuovi elementi, potremmo muoverci meglio. Si potrebbe pensare a una figura specifica di reato, introdurre il penale alla terza recidiva, oppure – e questa a me sembra la soluzione migliore – ridurre l’entità della sanzione e costringere il parcheggiatore a pagare subito dopo il controllo, pena il provvedimento restrittivo».   «In alcune città, in verità – continua Belfiore – sono state emesse apposite ordinanze in cui a rischiare è anche il cittadino che paga, un po’ come accade nell’attività di contrasto alla contraffazione (chi compra merce “taroccata” viene sanzionata, ndc). Non sarebbe sbagliato, ma devo dire che più la sanzione è impopolare più il vigile urbano ha una difficoltà propria ad applicarla».   A proposito, ma il vostro rapporto con gli abusivi qual è? In fondo sono sempre gli stessi…. «Sono sempre gli stessi e noi andiamo puntualmente a disturbarli. E lo faremo anche nel corso dell’estate. Aggressivi? No, non lo sono. Specialmente quelli che occupano sempre le stesse aree e hanno la loro clientela. Qualche problema può sorgere – ed è sorto – in occasione di eventi estemporanei come i concerti o la Fiera dei morti: là gli abusivi, che spesso non fanno parte del “solito” giro, sono più insistenti nel chiedere l’obolo, perché sanno che devono “capitalizzare”, dal loro punto di vista, l’occasione che viene offerta da quel particolare appuntamento. In occasione dell’ultima Fiera dei morti qualche arresto lo abbiamo eseguito… ».   La gente si lamenta perché segnala la presenza degli abusivi e certi loro metodi tutt’altro che “concilianti”, ma la risposta delle forze dell’ordine è spesso non all’altezza. «La nostra centrale operativa funziona “h24”. Basta segnalare ai numeri 095-7424212, 095-7424224 o 095-531333 e una pattuglia interverrà, magari costringendo il parcheggiatore a sloggiare per qualche ora. Certo, poi ritornano, ma se serve noi siamo pronti a fare altrettanto».   Ma non a fare scattare gli arresti. «Purtroppo non basta la segnalazione telefonica. Nei casi di minacce, estorsione, violenza privata in generale serve la collaborazione della vittima. Spesso, però, il cittadino, per non andare incontro a problematiche di vario genere, preferisce consegnare l’euro oppure andare via. Mi compenetro e non biasimo nessuno, ma senza la reciproca collaborazione non è facile venirne a capo. E ciò anche se i nostri controlli continuiamo e continueremo a farli. Con la media di almeno tre verbali al giorno, fra l’altro… ».

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