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Ora che c’è scappato il morto, il Comune mette un semaforo all’incrocio

Ora che c’è scappato il morto, il Comune mette un semaforo all’incrocio

Di Redazione |

PALERMO – A due giorni dalla morte di Tania Valguarnera, la ragazza di 29 anni travolta e uccisa dal “pirata della strada” Pietro Scalfani domencia mattina a Palermo, l’amministrazione comunale del capoluogo comunica che «procederà all’installazione di un semaforo in prossimità dell’incrocio dove è avvenuto il tragico incidente». A darne notizia è stato il vicesindaco, Emilio Arcuri, che oggi, insieme con l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano, e l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano, ha partecipato ai funerali di Tania. L’intervento dell’amministrazione è senz’altro doveroso ma ha il sapore delle solite cose fatte all’italiana. Se prima non ci scappa il morto, non si interviene. Eppure la prima petizione per richiede un semaforo risale al 2009.   Ieri una nuova petizione per chiedere l’installazione di un semaforo in via Libertà, angolo via Cordova è stata presentata dai colleghi della vittima. «La prima petizione l’abbiamo presentata nel 2009 – dice Loredana Ilardi che ha organizzato la petizione – ma è rimasta lettera morta. Ora ci riproviamo ma è assurdo che sia stato necessario il morto per accorgersi che qui rischiamo tutti i giorni la vita».   «La richiesta di istituire un semaforo pedonale a chiamata era stata avanzata durante la precedente consiliatura, ma il parere tecnico preventivo e vincolante da parte dell’ufficio traffico è stato negativo per ragioni tecniche. Prima la sede dell’ottava circoscrizione aveva sede proprio nel palazzo di via Cuccia dove si trovano la sede di Almaviva, della Corte dei Conti e di Alicos», ha invece spiegato il presidente dell’ottava circoscrizione Marco Frasca Polara.

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