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LA MALA EDUCAZIONE CHE PORTA AL FEMMINICIDIO

Di Tony Zermo |

Credo che l’Italia sia il Paese europeo dove si uccidano più donne, una ogni tre giorni. E dire che i settimanali che si trovano dai parrucchieri dispensano consigli: non accettate di incontrare il vostro ex per l’ultimo colloquio; fatevi sempre accompagnare da qualcuno, almeno nei primi tempi, e via di questo passo.

Ma perché in Italia avvengono più femminicidi che altrove? Io mi sono dato una spiegazione, e cioè che questo avviene perché spesso l’uomo si sente ancora il padre-padrone della famiglia e non accetta separazioni. E’ una questione di cultura. C’è chi alla separazione reagisce facendosene una ragione e piangendo un po’, e c’è invece chi ammazza perché non può sopportare l’indipendenza di quella che era la sua compagna e che poi all’improvviso gli comunica che sta per lasciarlo. Risentiamo della cattiva educazione al gallismo, abbiamo una mentalità così arretrata che non concepiamo l’assoluta indipendenza della donna.

A uccidere è sempre l’uomo e non ci sono rimedi concreti da proporre, tranne che presentare denuncia ai primi accenni di violenza casalinga del maschio di casa. Oppure una martellante serie di trasmissioni tv per mostrare quanto sia orrendo massacrare quella che è stata la propria compagna e spesso madre dei propri figli. Una preghiera per tutte le donne uccise.

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