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Caltagirone, ha dolori al petto va in ospedale, muore l’indomani

Caltagirone, ha dolori al petto va in ospedale, muore l’indomani

Un uomo di 48 anni era stato dimesso (dopo essere stato tenuto in osservazione per 24 ore) ma è morto dopo le dimissioni. I parenti si sono rivolti ai carabinieri. Aperta un’inchiesta e disposta l’autopsia

Di Mariano Messineo |

Va in ospedale perché accusa dolori al petto e al braccio sinistro, al Pronto soccorso del Gravina di Caltagirone lo tengono sotto osservazione e gli fanno fare una serie di visite ed esami specialistici per oltre una giornata e poi lo dimettono, non riscontrando nulla di particolare. Ma l’indomani il paziente muore: i familiari non fanno neppure in tempo ad accompagnarlo nello stesso nosocomio. Quando arrivano in auto il poveretto non respira più. E’ il frutto di una tragica fatalità, compreso quella di evento imprevisto e imprevedibile, oppure ci sono responsabilità di qualcuno nel decesso di Gregorio Agrì, 48enne di Ramacca, avvenuto alle 13 circa di domenica? La notizia è trapelata soltanto ieri e, adesso, tutto è nelle mani dei carabinieri della compagnia di Caltagirone, a cui i familiari dell’uomo hanno denunciato i fatti, sono impegnati ad accertare. I militari, al comando del capitano Matteo Martellucci, hanno sequestrato i referti e gli accertamenti diagnostici, che sono al vaglio degli inquirenti. Sul cadavere, trasferito nell’obitorio del cimitero di Caltagirone, è stata compiuta una prima ispezione, ma elementi più precisi potranno arrivare dall’autopsia disposta dalla Procura di Caltagirone, coordinata da Giuseppe Verzera. Il quarantottenne si era presentato al Gravina, accompagnato dal fratello, la mattina di venerdì. Su input dei medici del Pronto soccorso, l’uomo è stato sottoposto a visita e accertamenti cardiologici, oltre che a vari prelievi. Le sue condizioni sono state monitorate per oltre 24 ore. Infine, le dimissioni, alle 10,30 di sabato. Ma domenica mattina Agrì si è sentito nuovamente male: ancora una volta dolori al petto e al braccio sinistro. Inutili i tentativi dei familiari di riportarlo in ospedale: il suo cuore ha cessato di battere alle 13 circa di domenica, ancora prima che il l’uomo varcasse per la seconda volta la soglia del pronto soccorso. Vano ogni tentativo di rianimarlo. Ma i parenti – era celibe e non aveva figli – non si rassegnano. Vogliono vederci chiaro e, per questo, si sono rivolti ai carabinieri. Dall’Asp di Catania, di cui l’ospedale di Caltagirone fa parte, negano ogni responsabilità e sostengono di avere tenuto un comportamento inappuntabile. Il direttore medico del presidio ospedaliero, Giovanna Pellegrino, infatti, manifesta cordoglio ai familiari, ma precisa che sono state seguite scrupolosamente tutte le procedure. Sono stati effettuati – aggiunge la dott. ssa Pellegrino – tutti gli esami diagnostici e strumentali del caso e il paziente è stato tenuto sotto osservazione per 25 ore. Attendiamo adesso di conoscere dall’autopsia le cause delle morte.

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