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«Cyberbullismo, a Catania in media una denuncia a settimana»

Di Concetto Mannisi |

Di questo ddl – ma anche di altro – si parlerà domani a Roma, nella Sala Aldo Moro della Camera, nell’ambito del “Focus Cyberbullismo” promosso dal Kiwanis Distretto Italia San Marino, rappresentato dal governatore Valchiria Dò, nonché dal catanese Elio Garozzo, moderatore del convegno e responsabile del progetto Cyberbullismo del Kiwanis.

Previsti gli interventi del presidente della Commissione affari sociali di Montecitorio, Mario Marazziti; del relatore del disegno di legge sul cyberbullismo (prima firmataria Elena Ferrara) in seno alla stessa Commissione, Paolo Beni; del primo dirigente della Polizia di Stato II Divisione servizio Polizia postale e delle comunicazioni, Carlo Solimene; della referente scientifica di “I’m not scared” e valutatrice di progetti della Commissione Europea, Adriana Battaglia; dell’avvocato Salvatore Raiti, esperto in reati informatici; del docente esperto in progetti di contrasto al Cyberbullismo e coordinatore del dipartimento nazionale educatori docenti “La città ideale 2014”, Giancarlo Pavano; dello psicologo Francesco Cannavà; del pedagogista e responsabile dell’Ambulatorio antibullismo dell’Asp Ragusa, Giuseppe Raffa; nonché del dirigente del compartimentale Sicilia orientale della Polizia postale e delle comunicazioni, Marcello La Bella.

Proprio La Bella, che oggi affronterà l’argomento anche davanti agli studenti del liceo artistico “Ernesto Basile” di Messina, è certamente uno dei maggiori conoscitori del fenomeno del cyberbullismo, visto che verso il suo ufficio convergono numerose segnalazioni e denunce, ma anche in considerazione del fatto che lo stesso dirigente e il suo personale girano da tempo le scuole della provincia catanese ma anche di quelle limitrofe per sensibilizzare studenti e professori sui pericoli della rete. «Un lavoro che sta dando i propri frutti – commenta soddisfatto – se è vero come è vero che proprio dalle scuole, a differenza di quel che accadeva fino a qualche anno fa, arrivano le segnalazioni più frequenti. Prima, infatti, erano le vittime e i loro genitori a rivolgersi alla polizia postale, adesso presidi e professori sanno che possono – anzi, devono – prendere immediati contatti con noi al fine di evitare che certe situazioni possano degenerare».

La Bella spiega che negli ultimi due anni ben 500 insegnanti del Catanese hanno preso parte a degli incontri informativi organizzati dalla polizia postale: «E’ giusto che sappiano in quali ambiti ci si deve muovere e che il fenomeno del cyberbullismo, purtroppo in crescita, è più diffuso di quel che si pensi. Ai nostri uffici arriva in media una segnalazione a settimana».

«Il fenomeno – chiarisce – è sgradevole e pericoloso, per fortuna la Procura dei minori ci sta molto vicina. Ciò sia nell’analisi delle condotte non imputabili sia in quelle che prevedono la violazione delle norme. In particolare grande attenzione viene riservata al “sexting”, la diffusione di immagini intime dei ragazzini rubate o trasferite a una seconda persona che poi, manifestando pochi scrupoli, le diffonde attraverso i social. Sono reati gravi, che ledono la sfera privata del minore. Così come accade con i furti d’identità o con la violazione degli account al fine di diffondere notizie false e assumere atteggiamenti “virtuali” che vanno ben al di là delle righe. E’ questo il cyberbullismo che combattiamo».

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