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Mancano gli impianti, rischia di saltare la raccolta differenziata in Sicilia

Di Antonio Carreca |

ACI S. ANTONIO – Rischia di “esplodere” in Sicilia il sistema della raccolta differenziata. Consistenti segnali di allarme giungono in tal senso da diversi centri del Catanese dove, dal prossimo 15 giugno, non sarà più possibile smaltire nella specifica piattaforma di compostaggio la frazione umida. Gli impianti hanno infatti quasi esaurito il limite autorizzato allo smaltimento e nel giro di trenta giorni (ma il blocco dei conferimenti potrebbe scattare anche prima) non saranno più in grado di raccogliere la frazione umida.

Un problema non da poco che rischia appunto di mandare in tilt l’intero sistema e vanificare gli sforzi fin qui compiuti dai vari comuni per raggiungere i rigidi standard di differenziata previsti. A lanciare l’allarme sono ora gli stessi sindaci che si sono ritrovati tra le mani l’improvvisa grana, sotto forma di lettera inviata dalle ditte che gestiscono le piattaforme di stoccaggio e smaltimento. Le amministrazioni di diversi centri etnei hanno già ricevuto la comunicazione della Ofelia Ambiente che, precisando di non essere più in grado di smaltire altro materiale, spiega anche le motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere i cancelli.

«All’incremento poderoso di raccolta differenziata dei Comuni – si legge tra l’altro nella missiva – non è seguita la corretta attivazione di impianti cui destinare la frazione umida che, sebbene già approvati o in itinere o previsti nella programmazione regionale, non risultato a tutt’oggi essere attivati e per i quali si auspica nelle sedi competenti ogni azione incentivante, non potendo i pochi impianti operativi nel territorio esprimere un’offerta commisurata all’attuale sproporzionata domanda».

La reazione dei sindaci è stata immediata. A Belpasso Carlo Caputo non ha nascosto il proprio disappunto parlando di «pessima programmazione» oltre che di «disinteresse e molti errori del passato che ci portano a questa paradossale situazione». Caputo ha anche paventato un aumento del costo per i cittadini e l’annullamento degli sforzi compiuti per portare la percentuale di differenziata oltre il 65%.

 

Anche il sindaco di Aci S. Antonio, Santo Caruso, si è detto preoccupato: «Ci siamo resi conto che in zona non sono disponibili altre piattaforme autorizzate a ricevere i rifiuti compostabili, pertanto rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti in questi mesi, dall’amministrazione, dagli uffici e dai cittadini, e ritornare ai valori di differenziata del passato. Tutto ciò diventa ancora più paradossale in quanto l’assessorato regionale minaccia di sanzionarci per il mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata previste dalla legge». Caruso ha anche chiesto un immediato intervento al presidente della Regione, al prefetto, al dirigente dell’Ufficio speciale per la differenziata e alla Srr Catania Metropolitana «per porre in essere tutti gli interventi necessari per una risoluzione definitiva del problema».

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