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Aiuti ai celiaci, nuovi limiti di spesa: ecco il tariffario per 15.000 siciliani

04 Settembre 2018, 18:16

Aiuti ai celiaci, nuovi limiti di spesa: ecco cosa muta per 15.000 siciliani

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PALERMO - Al via la revisione dell’assistenza sanitaria integrativa per l’alimentazione dei celiaci. Un passo avanti che interessa ben 15 mila siciliani che soffrono di questa malattia. Infatti, dopo aver incassato lo scorso 10 maggio il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni, è stato pubblicato il 28 agosto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica il decreto del ministero della Salute sui nuovi “Limiti massimi di spesa per l'erogazione dei prodotti senza glutine”. Si tratta di una nuova divisione delle fasce di età, con differenze tra uomini e donne e con tetti di spesa più alti rispetto al passato per i soggetti minori.

Ecco il nuovo tariffario: fascia di età tra 6 mesi e cinque anni, il limite mensile sia per maschi che per femmine è stato stabilito in 56 euro; per la fascia di età da 6 a 9 anni in 70 euro; la fascia da 10 a 13 anni in 100 euro mensili per i maschi e 90 per le femmine. Per le fasce da 14 a 17 anni i limite mensile passa a 124 euro per i maschi e 99 per le femmine; per la fascia da 18 a 59 anni il limite mensile per i maschi è di 110 euro e per le donne 90. Ed infine per gli over 60 il limite per i maschi è di 89 euro e per le femmine di 75.

Il ministero della Salute al riguardo è stato chiaro: «È opportuno rendere uniformi le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e di contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale». Il testo, che abroga il decreto ministeriale 4 maggio 2006, spiega nelle premesse che «è opportuno rendere uniformi le modalità di erogazione», per «garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale» e «contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale».

Inoltre il decreto sottolinea che «il celiaco deve seguire una dieta varia ed equilibrata con un apporto energetico giornaliero da carboidrati stimabile in almeno il 55%, che deve derivare anche da alimenti naturalmente privi di glutine provenienti da riso, mais, patate legumi come fonte di carboidrati complessi, per cui la quota da soddisfare con alimenti senza glutine di base (pane, pasta e farina) è stimabile nel 35% dell'apporto energetico totale».

Insomma è un decreto che era atteso da tempo non solo da parte dei soggetti portati della malattia ma anche dall’Aic (l’Associazione italiana celiachia), tanto che il presidente regionale, Giuseppina Costa si ritiene soddisfatta per il traguardo compiuto e spera che quanto prima la Regione recepisca il decreto. Quali dunque i tempi di attuazione del nuovo decreto?
L’articolo 4 quello relativo alla norme transitorie riposta che « Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto viene pubblicato il registro nazionale privo degli alimenti senza glutine che non rientrano nelle categorie di cui all’art. 2, comma 1».

Il nuovo Registro nazionale degli alimenti con dicitura “senza glutine, specificatamente formulati per celiaci” o “senza glutine, specificatamente formulati per persone intolleranti al glutine”, che saranno erogati gratuitamente ai soggetti affetti da celiachia, anche nella variante dermatite erpetiforme. Queste le categorie previste dal decreto: pane e affini, prodotti da forno salati; pasta e affini; pizza e affini; piatti pronti a base di pasta; preparati e basi pronte per dolci, pane, pasta, pizza e affini; prodotti da forno e altri prodotti dolciari; cereali per la prima colazione.

Ed ancora, entro tre mesi dalla pubblicazione del registro nazionale di cui al comma 1 le Regioni, quindi anche la Sicilia, dovranno provvedere ad adeguare le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine conformemente a quanto previsto dal decreto.