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Uccise moglie e bruciò il cadavere, condannato a 20 anni

Uccise moglie e bruciò il cadavere, condannato a 20 anni

Di Redazione |

SAN GIUSEPPE JATO – È stato condannato a 20 anni di reclusione Salvatore Maniscalco, 39 anni, accusato di aver ucciso il 9 aprile del 2014 la moglie, Concetta Conigliaro, 27 anni, e di averne bruciato il cadavere. L’uxoricidio avvenne a San Giuseppe Jato in provincia di Palermo. I resti della giovane furono ritrovati carbonizzati in un casolare di campagna. La coppia, che aveva due figlie, si era separata dopo che la donna aveva denunciato il marito per abusi sessuali.   Quando la giovane scomparve misteriosamente i sospetti degli investigatori si concentrarono subito su Maniscalco, che alla fine crollò. A condurre i carabinieri in contrada Giambascio fu proprio l’uomo, difeso dall’avvocato Salvatore Ferrante, che avrebbe ucciso la moglie colpendola con un attrezzo e una volta morta avrebbe bruciato il cadavere all’interno di un fusto in metallo. Condannati per il delitto pure Vincenzo ed Antonino Caltagirone, zio e cugino dell’uxoricida. Padre e figlio erano accusati di occultamento di cadavere. Tre anni la pena per Vincenzo Caltagirone, ai domiciliari per motivi di salute, 4 anni e otto mesi, invece, la condanna per Antonino Caltagirone. La sentenza con il rito abbreviato è stata emessa dal Gup Sergio Ziino. Il giudice ha accolto le richieste dei pm Gianluca De Leo e della collega Ilaria De Somma.

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