12 dicembre 2025 - Aggiornato alle 11 dicembre 2025 23:37
×

Boccia su "La Sicilia": «Nell'Isola
è venuta l'ora di aprire i cantieri»

Redazione La Sicilia

27 Gennaio 2019, 11:37

Boccia a "La Sicilia": «Nell'Isolaè venuta l'ora di aprire i cantieri»

1548585444221_1618561432341

CATANIA - «Solo dagli investimenti può venire la spinta all'economia in un Paese come il nostro che, privo di materie prime e di fonti energetiche, deve la sua fortuna alla manifattura: campo nel quale l’Italia è seconda in Europa, dietro la Germania e prima della Francia». Lo afferma il presidente di Confindustria, Vincenzo Bozza, in un suo intervento sul quotidiano "La Sicilia" di Catania oggi in edicola.

«Nel caso degli investimenti pubblici - rimarca - è venuta l'ora di aprire i cantieri e dare vita a quelle infrastrutture strategiche senza le quali il Paese si gioca il futuro. Uno studio dell’Ance, l’associazione dei costruttori - rivela Boccia - informa che ci sono ventisette grandi opere al di sopra dei 100 milioni che attendono di essere realizzate, capaci di generare 400.000 nuovi posti di lavoro. Un’occasione che non possiamo lasciar perdere. Senza contare i 50.000 occupati legati alla realizzazione della Tav, la tratta Torino-Lione diventata un simbolo del significato che le infrastrutture hanno per un Paese che vuole svilupparsi restando connesso a un sistema continentale, l’Europa, che è l’unica scala possibile per accettare il confronto politico ed economico con colossi come Stati Uniti, Cina, Russia, India e in futuro Africa».

Il presidente di Confindustria sottolinea inoltre che «anche in Sicilia è venuta l’ora di aprire i cantieri. Quelli grandi, segnalati dall'Ance, e i tanti medi e piccoli che devono restituire competitività all'industria del territorio e accentuare i caratteri di modernità di una regione che ha potenzialità straordinarie da sprigionare a vantaggio dei suoi abitanti e dei tanti giovani che non chiedono altro che avere un’occasione per mostrare il loro valore».

E ancora: Boccia ritiene che «sarebbe stato molto utile nel settore privato mantenere in vita o addirittura potenziare l’impianto di Industria 4.0» e «il credito d’ imposta che al Sud ha consentito di prenotare impegni di spesa per 6 miliardi».