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Droga e racket a San Cristoforo 30 condanne e 4 assoluzioni

Droga e racket a San Cristoforo 30 condanne e 4 assoluzioni

La sentenza per gli arrestati dell’operazione Ghost che hanno scelto il rito abbreviato. L’operazione interruppe gli affari illeciti del gruppo Santapaola-Ercolano nei quartieri San Cristoforo e Zia Lisa

Di vittorio romano |

CATANIA – Trenta condanne pesanti, un’assoluzione per non aver commesso il fatto, altre tre perché il fatto non costituisce reato e un non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Sono questi gli esiti della sentenza emessa ieri dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania, Flavia Panzano, nei confronti di diversi affiliati alla cosca Santapaola-Ercolano che hanno scelto il rito abbreviato dopo essere stati arrestati, nel luglio 2014, dalla Squadra Mobile etnea nell’ambito dell’operazione “Ghost” con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Altri soggetti hanno scelto di andare in dibattimento, per cui il primo grado del loro iter giudiziario non s’è ancora concluso.   I CONDANNATI E LE PENE LORO INFLITTE. Massimiliano Alessi, 12 anni e 10 mesi di reclusione e 9.000 euro di multa; Francesco Belviso, 14 anni e 6 mesi; Giuseppe Boncaldo, 15 anni e 4 mesi; Giuseppe Valentino Caltabiano, 10 anni e 8 mesi; Concetto Caratozzolo, 2 anni e 4 mesi; Giovanni Catalano, 15 anni e 4 mesi; Ignazio Cavallaro, un anno di reclusione e mille euro di multa, ma il giudice ne ordina l’immediata liberazione se non detenuto per altra causa; Orazio Benedetto Cocimano, 13 anni e 4.200 euro di multa; Marcel Diaccioli, 12 anni e 8 mesi; Giuseppe Felice, 4 anni e 8 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa; Jonathan Fichera, 10 anni; Giovanna La Mattina, 10 anni; Davide Salvatore Licciardello, 14 anni e 2 mesi di reclusione; Rosario Lombardo, 20 anni; Orazio Mantello, 14 anni; Antonino Marletta, 15 anni e 4 mesi; Cesare Carmelo Marletta, 6 anni e 8 mesi di reclusione e 30.000 euro di multa; Antonino Mascali, 10 anni e 10 mesi; Carmelo Migliorino, 10 anni; Giuseppe Migliorino e Carmelo Motta, 2 anni e 6 mesi di reclusione e 6.000 euro di multa ciascuno; Daniele Nizza, 28 anni; Salvatore Ottavio Papale, 8 anni e 10 mesi e 7.000 euro di multa; Raimondo Santonocito, 12 anni e 2 mesi; Giuseppe Scaletta, 6 anni e 4 mesi e 2.000 euro di multa; Salvatore Scavone, 12 anni e 2 mesi; Lorenzo Michele Schillaci, 11 anni e 8.200 euro di multa; Francesco Scuderi, 12 anni e 2 mesi; Davide Seminara, 4 anni; Andrea Vitale, 10 anni.   GLI INTERDETTI IN PERPETUO DAI PUBBLICI UFFICI. Gli imputati Massimiliano Alessi, Francesco Belviso, Giuseppe Boncaldo, Giuseppe Valentino Caltabiano, Giovanni Catalano, Orazio Benedetto Cocimano, Marcel Diaccioli, Jonathan Fichera, Giovanna La Mattina, Davide Salvatore Licciardello, Rosario Lombardo, Orazio Mantello, Antonino Marletta, Cesare Carmelo Marletta, Antonino Mascali, Carmelo Migliorino, Daniele Nizza, Salvatore Ottavio Papale, Raimondo Santonocito, Giuseppe Scaletta, Salvatore Scavone, Lorenzo Michele Schillaci, Francesco Scuderi e Andrea Vitale, sono interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, legalmente interdetti per il tempo di esecuzione della pena, nonché sospesi dalla potestà genitoriale; il gup ha disposto altresì nei loro confronti il divieto di espatrio e il ritiro della patente per la durata di 3 anni. Inoltre il gup ha ordinato che dopo l’esecuzione della pena siano tutti sottoposti alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni. Per gli imputati Giuseppe Felice e Davide Seminara il gup ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.   GLI ASSOLTI. Il giudice Flavia Panzano ha assolto Salvatore Bruno (difeso dagli avvocati Filippo Pino e Giovanni Li Destri) per non aver commesso il fatto (per lui il pm aveva chiesto 16 anni per mafia e armi); Agata Paola Maria Caratozzolo, Concettina Palumbo e Salvatore Santoro perché il fatto non costituisce reato e ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Salvatore Ottavio Papale limitatamente al reato di violazione della sorveglianza perché il fatto è estinto per intervenuta prescrizione.   L’OPERAZIONE “GHOST” DEL LUGLIO 2014. La Procura della Repubblica e la Squadra Mobile chiamarono l’operazione “Ghost”, cioè fantasma, perché il reggente della cosca Santapaola-Ercolano, Orazio Benedetto Cocimano, era proprio un “fantasma”. Per comunicare non usava cellulari, cambiava auto ogni tre mesi e non dormiva più di una settimana nella stessa abitazione. Ma in piazza Cutelli, dove convocava periodicamente le riunioni (in particolare in via Porta di Ferro) per dare indicazioni ai suoi, il “fantasma” di Cocimano, 51 anni, si materializzava puntualmente. L’operazione ha dunque interrotto gli affari illeciti del gruppo Santapaola-Ercolano, detentore della capillare attività di spaccio nei quartieri San Cristoforo e Zia Lisa.

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